Quel che è accaduto qualche decina di minuti fa durante la conferenza stampa post-qualifiche rasenta il clamoroso. Infatti il project leader di Yamaha, Kouji Tsuya, ha chiesto pubblicamente scusa ai propri piloti, Valentino Rossi e Maverick Vinales, dopo le pessime qualifiche andate in scena al Red Bull Ring. Prendendo la parola, Tsuya ha spiegato: “La Yamaha sperimenta problemi di erogazione della potenza che mettono i nostri piloti in condizione di non rendere. A nome della Yamaha mi sento di dover chiedere scusa ai nostri piloti che in questa gara partono indietro e che hanno affrontato grandi difficoltà. Vi posso dire che stiamo lavorando, da subito, e continueremo a farlo senza sosta, sia oggi che domani che nel giorni che verranno”.
Successivamente è stato chiamato in causa Valentino Rossi, oggi 14°, che si è mostrato sorpreso dalle parole del project leader giapponese: “Non sapevamo delle scuse di Tsuya. Almeno io. L’ho saputo adesso. E lo ringrazio. È una cosa bella, da prendere positivamente. Anche se poi, dal mio punto di vista, ecco adesso serve che vediamo i risultati. E sarebbe bello vederli presto, perchè siamo rimasti indietro rispetto a Honda e Yamaha che hanno fatto un grande passo avanti rispetto a noi. La M1 con il software proprietario di Yamaha funzionava bene, erano capaci di far funzionare bene l’elettronica, poi con l’arrivo di centralina e software Marelli sembra si siano persi un po’ in un linguaggio nuovo difficile da capire. Peccato, perchè la moto è tornata ad essere bella da guidare. Il problema è solo nella distribuzione della potenza“.