Al consueto appuntamento invernale sulle nevi di Madonna di Campiglio, la Ducati ha presentato la nuova arma con la quale sfiderà la Honda e la Yamaha nella Moto Gp. Intorno a mezzogiorno è stata mostrata la GP 13 di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, ma anche di Ben Spies e Andrea Iannone; infatti il team Pramac riceverà aggiornamenti maggiori rispetto alle stagioni precedenti, e gli step evolutivi dovrebbero essere praticamente simultanei a quelli della squadra centrale. Il target della squadra italiana è quello di ridurre il più velocemente possibile il distacco dalle moto giapponesi, e di poter avere delle moto clienti più aggiornate in modo tale da competere con gli altri team satellite e per avere più dati a disposizione per lo sviluppo della GP 13.
La casa di Borgo Panigale, nonostante la dipartita di Valentino Rossi, punta a rilanciarsi prepotentemente nella classe regina del Motomondiale. “‘Ci vorranno due anni per vincere il titolo,” ha dichiarato l’Ad Gabriele Del Torchio. Nell’ultimo anno sono avvenuti diversi cambiamenti in casa Ducati: il passaggio della maggioranza del pacchetto azionario all’Audi ha rinforzato il potenziale tecnologico ed economico, e ha portato alla riqualificazione di alcuni ruoli nel team. Del Torchio ha proseguito dicendo: “È cominciata una nuova era con il gruppo Audi. Una tappa che ci dà fiducia per il futuro senza perdere di vista il Made in Italy. Nelle corse non è andata così e abbiamo sofferto. Per questo abbiamo deciso di riorganizzare la squadra corse e qui entra in gioco Bernhard Gobmeier, come nuovo direttore generale Ducati Corse. Filippo (Preziosi) ha fatto grandi cose e lo ringrazio per questi 12 anni. In più ci sarà il ritorno di Paolo Ciabatti (responsabile progetto MotoGP), mentre rimarrà,Vittoriano Guareschi come team manager.”
Molto carico e molto focalizzato sul lavoro da svolgere Andrea Dovizioso, che ha sposato il progetto Ducati a discapito delle certezze della Yamaha Tech 3. “Dobbiamo ragionare per obiettivi semplici. Bisogna lavorare per diminuire il gap velocemente. Ho scelto questa sfida perché so di poter far bene. Devo conoscere tutti, ma è un progetto a lungo termine e le prime gare non saranno un problema a livello di risultati. Dovremo essere aperti a 360 gradi per eventuali cambiamenti, ma quello che è sicuro è che la stagione 2013 inizierà con il materiale della fine della scorsa annata.” Dovi raccoglie la pesante eredità di Valentino Rossi, che nonostante l’indubbio talento e un palmares infinito non è riuscito a cavare un ragno dal buco dalla Ducati. Come si sente il pilota forlivese in questo passaggio di testimone? “Prendere il posto di Valentino è molto particolare, ma il fatto che non abbia fatto moltissimo con questa moto diciamo che aiuta, anche se non è stato assolutamente un peso nella mia decisione.”
Nicky Hayden è pronto a lasciarsi alle spalle una stagione tremenda dal punto di vista dei risultati e degli infortuni e a tuffarsi in una nuova stagione. “Sto benissimo con questo team e con l’ arrivo di Audi avremo ancora più risorse. Sono stato a Bologna per vedere la nuova moto. Non è cambiata molto rispetto alla scorsa stagione, ma abbiamo idee chiare su come lavorare anche se il tempo non è dalla nostra parte. C’è una grande sfida davanti a noi, ma anche grandissima motivazione.” “Kentucky Kid” ha anche auspicato che la nuova moto sia un po’ meno sottosterzante rispetto a quella delle due annate precedenti, inoltre ha indicato nell’accelerazione in uscita di curva il tallone d’achille del 2012.