Dopo il secondo giro sulle speciali, percorse in ordine inverso rispetto al mattino, ci sono stati molti colpi di scena, complici uscite di strada e problemi meccanici che hanno colpito un po’ tutti i piloti di punta. Manca ancora la superspeciale, ripetizione di quella di ieri sera, per arrivare al parco assistenza ove le vetture potranno essere sistemate dopo le vicissitudini subite nella tappa odierna, ove i solchi nella neve, gli “snow bank” esterni e qualche spettatore “totally mad” hanno determinato non poche noie meccaniche come quelle subite da Robert Kubica, che ha corso le ultime tre speciali con il differenziale centrale rotto e quindi guidando in sostanza una 2wd e Prokop che ha il cambio senza la quarta marcia.
Il polacco, infatti, è ad oltre sette minuti dal primo in classifica generale e ha perso, nelle ultime tre speciali, oltre due minuti a prova e naviga intorno alla ventesima posizione in classifica generale. Nella prova sette, Finnskogen 2, Meeke perde tre minuti per un’uscita, così come Tidemand, che perde molto terreno dal leader di WRC2 Ketooma, che conduce agevolmente la serie minore. Ma è la prova numero 9, l’ultima prima della prova spettacolo di stasera, che determina un vero scossone alla classifica generale: Ogier arriva lungo in una curva lenta e si infila nella neve con il risultato di perdere oltre trenta secondi che gli costano la leadership.
Tuttavia Jari-Matti Latvala, invece di sfruttare la situazione, esce di strada a 500 metri da fine prova e gli spettatori riescono a rimetterlo su strada solo dopo quasi otto minuti. Incredibilmente, ma forse nemmeno troppo, si trova, quindi, ora in testa Andreaas Mikkelsen, seguito da Thierry Neuville che vince la prova nove riuscendo finalmente a dare una soddisfazione alla Hyundai. Il pilota belga elogia il telaio della vettura coreana a cui manca solo un po’ di potenza ed un cambio più veloce per giocarsela ad armi pari con le Polo WRC: ora si trova a poco meno di venti secondi da Mikkelsen.
Mads Ostberg, con la Citroen DS3 WRC, è terzo a 20.6 secondi dal battistrada, davanti al campione in carica Ogier, che si ritrova quarto a 26.1. Seguono Ott Tanak, alfiere M-Sport, che nel secondo giro di prove strappa qualche buon tempo, e il neozelandese Paddon, sesto, con la seconda Hyundai ufficiale. Troviamo, poi, a darsi battaglia il gruppo dei tre piloti privati Propok, Protasov e Solberg, tutti a bordo delle Ford Fiesta WRC, racchiusi in pochi secondi uno dall’altro e comunque tutti davanti agli “ufficiali” Evans, Meeke e Kevin Abbring, che, piano piano, prende confidenza con il fondo innevato fino a piazzarsi settimo nelle ultime due speciali. Attendiamo ora la superspeciale che, a meno di errori clamorosi, non avrà molta influenza sulla classifica generale.
Domani invece siamo certi che Ogier tenterà il riscatto, Neuville difenderà con i denti il podio, mentre Mads e Andreaas tenteranno di resistere agli attacchi. Davvero un rally quello di Svezia che, come da aspettative, risulterà combattuto fino all’ultima speciale.
Fabrizio Cravero