È successo di tutto e di più nel secondo appuntamento stagionale del WEC, sul circuito belga di Spa Francorchamps. Una gara costellata di ritiri per problemi tecnici, forature ed errori di guida. Ad approfittarne é stata l’ R18 condotta da Duval, Jarvis e Di Grassi.
Pronti via e le due Porsche 919, forti della prima fila conquistata con ampio margine nella giornata di ieri, prendono subito un leggero vantaggio con Hartley nella #1 a dettare il ritmo. Poco dietro le due Audi sopravanzavano le Toyota provando la rincorsa sulle cugine tedesche. La scelta di portare le due R18 in configurazione low-downforce però, ha si garantito ai prototipi diesel una grande velocitá sul dritto, ma allo stesso tempo un non ottimale bilanciamento in curva che ha prontamente iniziato ad inficiare sulle prestazioni. Non ci sono voluti molti giri e le due Audi hanno iniziato subito ad accusare l’eccessivo degrado delle Michelin, vedendosi man mano raggiungere e superare dalle due Toyota, davvero in palla sulla pista belga. Nel frattempo la Porsche #2 iniziava a perdere terreno causa un problema all’unità ibrida, persa quasi del tutto. Si arrivava cosi alla prima sosta, con le du Audi ad anticipare tutti e le due Porsche a seguire. A differenza degli altri, la Toyota in seconda posizione non effettuava il cambio gomme provando un doppio stint con lo stesso treno di Michelin. All’uscita della pit-lane il forte pilota svizzero si ritrovava quindi primo, con circa 20 secondi di vantaggio sulla prima 919, mentre più staccate le Audi provavano ad insidiare la seconda TS050, poi attardata causa un tamponamento all’ultima curva con una LMP2.
Timo Bernhard subentrato ad Hartley iniziava un inesorabile rimonta sulla Toyota di Buemi, ma proprio dopo aver effettuato il sorpasso una foratura all’anteriore sinistra lo costringeva a percorrere un intero giro a bassa velocitá, prima di rientrare ai box. Il team Porsche ne approfitta per effettuare un rifornimento, il cambio gomme ovviamente ed un altro cambio pilota con Webber che prendeva il posto del tedesco. Dopo solo 16 minuti di gara però, un’altra foratura per altro alla stessa gomma e nello stesso punto, metteva quasi del tutto fuori gioco la vettura tedesca causa anche dei grossi danni alle sospensioni. Da quel momento in poi è stato un vero e proprio monologo della Toyota #5, che senza troppi sforzi aumentava pian piano il vantaggio sulla R18 #8. L’altra Audi nel contempo veniva martoriata da problemi di affidabilitá e dalla troppa foga di Treluyer prima e Fassler poi. Prima un problema al fondo da sostituire, poi ai radiatori che avevano raccolto qualche detrito e pezzo di gomma di troppa, infine un tamponamento di Fassler che ha costretto i vincitori sul campo della prima gara a passare tantissimo tempo nei box.
A poco meno di due ore dal termine invece, l’ennesimo colpo di scena. Questa volta tocca alla Toyota #5 al comando, dapprima un leggero fumo bianco fuoriesce dal cofano posteriore, poi una vera e propria nube “inonda” l’ultimo tratto di pista prima del rientro ai box. Il problema é palese anche ai meno esperti, il motore termico della Toyota é andato. L’ultimo spezzone di gara ha visto protagonista l’Audi #8 che praticamente in solitaria, vista la moria generale, ha potuto gestire l’enorme vantaggio fino alla fine. In seconda posizione si é classificata la Porsche #2 emblema della giornata. Da inizio gara praticamente senza parte ibrida, si é ritrovata seconda con molti giri di vantaggio sugli inseguitori. Anche l’altra Audi nel finale é riuscita a risalire la classifica, riportandosi negli scarichi delle Rebellion senza però riuscirle a sopravanzare, complice anche un tamponamento questa volta subito da una LMP2. A punti anche la Porche #1 che é riuscita nel finale a percorrere qualche giro per completare il 70% della gara e la Toyota #5. Quest’ultima aveva bisogno di compiere un ultimo giro e proprio nel finale ci sono riusciti mandando il prototipo fuori, con il solo motore elettrico funzionante. Il primo giro senza motore termico nella storia del WEC.
In LMP2 dopo la prima parte di gara condotta dall’ Oreca 05 del G-Drive con Rast al volante, una foratura con relativi danni al fondo li ha costretti a delle riparazioni al box che li hanno tagliati dalla lotta per il podio. A prendere il comando è stata la Oreca Manor di Merhi, fin quando non é stata tamponata in una fase di doppiaggio facendole perdere qualche posizione. Gli ultimi 8 minuti di gara sono stati esplosivi. In testa si trovava la Ligier di Pipo Derani con alle costole Lapierre, intanto Albuquerque e Merhi recuperava sulla coppia di testa. A due giri dal termine é arrivato l’attacco di Lapierre che con un grandissimo sorpasso all’esterno, mentre la Ligier infilava all’interno una delle Ford GT, andava a prendersi una bellissima vittoria di classe. Nello stesso giro Merhi attaccava e sopravanzava Albuquerque, conquistando così la terza piazza sul podio.