WEC – Shanghai: Ennesima doppietta Porsche, campione 2015 per i costruttori
01 Novembre 2015 - 16:04
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La pioggia la fa da protagonista nella penultima tappa di questa stagione del mondiale endurance, tanto da vedere una partenza sotto safety car, la quale è rimasta in testa al gruppo per il primo quarto d’ora come avvenuto tre settimane fa al Fuji. All’uscita della vettura di servizio subito il primo colpo di testa con un piccolo contatto tra la Porsche #18 e l’Audi #7, con la prima delle due che è finita fuori pista e infondo allo schieramento, costretta così ad un’ardua rimonta.

Lo scorrere del tempo ha portato anche la pioggia ad intensificarsi e con queste condizioni ad avere la meglio è stata la squadriglia Audi che ha portato nelle prime due posizioni le proprie e-tron quattro. La pioggia però è durata poco e non hanno permesso all’Audi di tornare al successo dopo quasi sei mesi. Successo che è andato nuovamente nelle mani della Porsche #17 di Mark Webber, Timo Bernhard e Brendon Hartley, i quali hanno preceduto la vettura gemella di Dumas, Lieb e Jani che, nonostante la gara sembrava compromessa dopo poche curva, ha tagliato il traguardo con solo 27 secondi di gap dai vincitori. Ultimo gradino del podio ad appannaggio della Audi #7 di Lotterer, Fassler e Treluyer che ora sono a 12 punti dalla testa della classifica piloti, con una sola gara dal termine.

Audi #8 di Di Grassi, Duval e Jarvis ha nuovamente difeso e aiutato la vettura gemella per la lotta al titolo, andando a conquistare il quarto posto in gara. Seguono le due Toyota TS040 con la #2 di Wurz, Sarrazin e Conway che ha preceduto la #1 di Davidson, Buemi e Nakajima, la quale è stata protagonista di un insabbiamento durante la fase di pista più bagnata.

Con questa doppietta la Porsche porta a casa il titolo costruttori che mancava alla casa di Stoccarda da quasi 30 anni, per la precisione dal 1986. La classifica piloti invece vede una lotta a due per la prossima tappa in Bahrain con Webber/Bernhard/Hartley a 155 punti seguiti a 12 lunghezze Lotterer/Fassler/Treluyer, portacolori dell’Audi.

Tra le LMP1 Light la vittoria è ad appannaggio della Rebellion Racing #12 con Nicolas Prost e Matias Beche, i quali però non hanno tagliato il traguardo per un principio di incendio a due minuti dal termine. Il team elvetico è però riuscito a portare a casa il trionfo visto che nel corso delle sei ore è riuscito ad accumulare due giri di gap rispetto alla CLM P1/01 del ByKolles con Trummer e Kaffer. L’altra Rebellion è stata costretta al ritiro a 8 minuti dal termine per un incidente nel secondo settore della pista.

In classe LMP2 il trionfo è andato alla Signatech-Alpine #36 di Nelson Panciatici, Paul-Loup Chatin e dell’esordiente Tom Dillmann. L’equipaggio francese ha sfruttato l’insabbiamento della KCMG e le penalità delle due vetture G-Drive Racing per portare a casa il primo successo di questa stagione. Alle spalle del team transalpino hanno concluso la G-Drive Racing #26 di Rusinov, Canal e Bird, quindi la KCMG #46 con Howson, Bradley e Tandy.