WEC | Primi tasselli per il futuro delle LMP1
16 Giugno 2016 - 18:59
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La settimana della 24 ore di Le Mans è riconosciuta all’unanimità come l’epicentro delle gare endurance e non solo. Proprio mentre sul circuito della Sarthe i team si preparano alla maratona che prenderà il via sabato, nelle stanze dell’ACO inizia a prendere forma il futuro della categoria.

Proprio in queste ore infatti si è tenuto un incontro tra organizzatori e rappresentanti delle tre case automobilistiche interessate: Audi, Porsche e Toyota, per delineare meglio le caratteristiche tecniche dei futuri prototipi della classe regina. Le novità per adesso sono parziali e verranno applicate nel 2018. Punto focale della discussione: sicurezza e riduzione costi. Alcune modifiche si vedranno già dal prossimo anno, ma riguarderanno esclusivamente alcune piccole riduzioni aerodinamiche. Lo splitter anteriore sarà alzato di 17 mm, mentre l’estrattore posteriore sarà 50 mm più piccolo. Le vere differenze, come detto prima, le vedremo dal 2018.

Per prima cosa è stato deciso all’unanimità di rendere ammissibile un terzo sistema ibrido, in tal modo si potrà raggiungere la categoria energetica di 10 mj, considerando altri 2 mj del terzo sistema. Allo stesso tempo le unità termiche dovranno rispettare valori di emissioni e consumo carburante ancora più severi, inoltre anche la quantità di carburante imbarcabile verrà ridotta di circa l’8%, che sia benzina o gasolio. L’altra grande modifica riguarderà la struttura della cellula che ospita il pilota. Quest’ultima dovrà garantire più spazio per il pilota (gli attuali cockpit sono davvero minuscoli ed offrono pochissima visibilità, laterale soprattutto) e una seduta molto più confortevole e sicura. La cellula dovrà essere 80 mm più alta, la seduta del pilota dovrà avere un’ inclinazione obbligatoria di 55 gradi e la pedaliera dovrà essere regolabile. Saranno modificate anche tutte le strutture deformabili per gli impatti, così come l’ERS che dovrà avere un alloggio a parte in una zona isolata in grado di assorbire gli urti, questo sempre all’interno della cellula. Tanta attenzione anche alla visibilità, tallone d’Achille delle attuali LMP1, imponendo nuove misure e superfici sia anteriori che laterali.

Un discorso a parte é stato poi intavolato per provare a ravvivare la categoria meno fortunata del WEC, le LMP1 private. Tante proposte finalizzate soprattutto ad un netto incremento prestazionale, per avvicinarle alle LMP1 ibride. Oltre alla riduzione di peso fino a 830 Kg ed all’aumento dello splitter anteriore e dell’ala posteriore, è stato proposto anche l’utilizzo di un sistema DRS. In effetti però l’unico vantaggio delle LMP1 non ibride è proprio la velocità di punta, vedremo se verrà dunque allargata questa proposta a tutte le LMP1 o verrà accantonata. Infine per quanto riguarda le motorizzazioni ci sarà davvero campo libero, niente vincoli di cilindrata e nessun limite alle unità utilizzabili in una stagione.

Insomma mentre l’edizione 2016 della 24 ore di Le Mans sta entrando nel vivo, ai tavoli si decide il futuro di una categoria in grande divenire e che migliaia di appassionati stanno iniziando ad amare di nuovo. Speriamo che i “passi futuri” saranno nella giusta direzione e che Audi, Toyota e Porsche riescano a trovare un’accordo insieme all’ACO ed alla FIA per rendere il tutto avvincente e competitivo.