Continua la striscia positiva della Porsche che a Austin, dopo Le Mans e Nurburgring, riesce ad aggiudicarsi il primo gradino del podio dominando in lungo e largo dai primi minuti di gara. Prima metà di gara comandata dalla Porsche #17 che si è portata subito in vetta sopravanzando la #18 che partiva dalla pole. A metà gara un errore di Webber che sbaglia l’entrata ai box e un conseguente stop/go di un minuto sembrano compromettere la gara della prima delle Porsche, lasciando così il comando della corsa alla gemella #18 ma rimanendo comunque in seconda posizione. Gara che sembrava ormai essere nelle mani della #18 quando a mezz’ora dal termine quest’ultima accusa improvvisamente dei problemi elettronici che la costringono a cedere nuovamente la leadership della classifica alla vettura #17.
Timo Bernhard, Mark Webber e Brendon Hartley conquistano il secondo successo consecutivo dopo quello di tre settimane fa nella gara di casa per il team di Stoccarda. Ad approfittare delle sventure della Porsche è l’Audi che chiude al secondo e terzo posto. Dietro ai vincitori, a 66 secondi con la #7, i leader della classifica Lotterer/Fassler/Treluyer che a loro volta hanno sfruttato lo stop/go della vettura gemella che ha quindi chiuso al terzo posto con Di Grassi/Duval/Jarvis. La seconda delle Porsche ha però ripreso la marcia nell’ultimo giro della gara andandosi a piazzare al 12° posto in classifica generale.
A sfruttare la sfortuna in casa Porsche è anche la Toyota che coglie un quarto posto inaspettato con la TS040 #1 di Davidson/Buemi/Nakajima. Gara negativa per la seconda vettura del team giapponese che a 3 ore dal termine è stata costretta al ritiro dopo un contatto contro le barriere all’inizio del lungo rettilineo. La vettura della Toyota si è intraversata in uscita di curva mentre il pilota era in fase di accelerazione sul cordolo esterno. Questa non è stata l’unica vettura ad essere vittima di questa scena, anche altri nel corso della gara sono stati protagonisti della dinamica di questo testacoda, ma a differenza della Toyota hanno proseguito nella propria gara.
Chiude in ottava posizione e quinta di classe LMP1 la CLM P1/01 del team ByKolles con Trummer e Kaffer. Male le Rebellion che continuano a soffrire problemi di gioventù. Le due R-One hanno chiuso al 28° posto con la #13 di Imperatori/Kraihamer/Abt e al 29° con la #12 di Prost/Heidfeld/Beche.
In classe LMP2 il team G-Drive Racing torna alla vittoria dopo quattro mesi di astinenza (l’ultima con la #28 a Spa) e lo fa con la #26 di Roman Rusinov, Julien Canal e Sam Bird, i quali non vincevano dal round inaugurale a Silverstone. L’equipaggio ha sfruttato i vari problemi delle LMP1 per classificarsi al quinto posto in classifica generale. I piloti del team russo sono stati insediati dagli arrembanti piloti del KCMG (Howson/Bradley/Lapierre) che nonostante siano partiti dall’ultima posizione hanno rimontato fino alla vetta per poi giocarsela fino alla fine con i vincitori di classe. 66 secondi di gap determinati dall’ennesimo stop/go per “Pit Stop Infringement” assegnati a dismisura nel corso di tutta la gara. La Oreca #47 del team di Hong Kong rovina la festa in casa G-Driver piazzandosi tra le due vetture del team russo. Infatti a chiudere il podio c’è la #28 di Yacaman/Derani/Gonzalez.
Buona la prestazione delle due Extreme Motorsport soprattutto nella prima parte di gara. La #31 è stata costretta al ritiro dopo un’uscita di pista a due ore dallo start e la #30 ha chiuso al quarto posto in classifica LMP2.
Dopo la gara di Austin la classifica si esprime ancora una volta a favore dei piloti dell’Audi #7, ovvero Lotterer, Fassler e Treluyer che mantengono la vetta grazie al secondo posto di oggi. I tre hanno 113 punti e precedono di solo 10 lunghezze i vincitori di giornata Bernhard, Webber e Hartley che con queste due vittorie si sono riavvicinati per la lotta mondiale.