La Porsche 919 Hybrid di Bernhard-Webber-Hartley si è imposta al termine di una 6 ore del Messico a dir poco rocambolesca. La vettura numero 1 dei campioni del mondo è riuscita ad avere la meglio sull’Audi numero 7 di Fassler-Lotterer e sulla Toyota numero 6 di Kobayashi-Sarrazin-Conway.
La gara è stata subito emozionante sin dalle prime fasi. Al via scattano male le Porsche, con al contrario un grande spunto dell’Audi di Lotterer che scavalca sia la Porsche di Lieb che l’Audi di Di Grassi portandosi in testa. Nelle GT del corso del primo giro la Ferrari di Calado tocca la Ford di Pla facendola scivolare in fondo, mentre le Aston girano sin da subito con tempi di circa 1” al giro migliori degli altri. Al ventesimo giro grazie alla portentosa accelerazione della Porsche Hartley infila Lotterer sul rettilineo e si invola all’inseguimento di Di Grassi, riducendo da 14” a 7” il gap prima del pit stop, dove tuttavia l’Audi mantiene il comando, mentre la gemella perde terreno finendo dietro le Toyota, dato che si era fermata prima, mentre gli altri hanno approfittato della full corse yellow. In LMP2 la lotta è a tre tra la G-Drive, la Alpine numero 36 e la Ligier del team di casa RGR Sport by Morand. Grande corsa per la Toyota numero 5, che con Nakajima supera la Porsche di Jani salendo al terzo posto, anche se poco dopo si vede subito che il ritmo del giapponese non è all’altezza di quello tenuto in precedenza da Buemi, infatti Jani si riprende il terzo posto. Mentre Di Grassi comanda, davanti a lui si gira la Ligier di Cumming, che porta fuori pista la stessa Audi del leader, ciò favorisce la Porsche di Webber, che ne approfitta e porta la Porsche per la prima volta in vetta. Poco dopo finisce la gara della Toyota di Buemi e Nakajima ( orfani di Davidson quest’oggi) che si ferma ai box con problemi al sistema ibrido, terzo ritiro su cinque gare per loro. Alla fine della seconda ora Di Grassi scavalca Webber prima che entrambi tornino ai box, ma l’ormai celebre velocità del rifornimento della Porsche permette a Bernhard, salito in macchina, di uscire davanti a Duval, che ha rilevato il brasiliano.
Verso metà gara iniziano a succedersi i colpi di scena. Timo Bernhard, con la Porsche numero 1 di testa che stava scappando via, rientra ai box, ma poi ci ripensa tagliando una parte della pit lane, e gli viene inflitta una penalità stop and go. La rimonta, mentre cade qualche goccia di pioggia, spetta a Brendon Hartley, che in 1’25”880 sigla il miglior giro in gara mentre inizia la rimonta all’Audi. Proprio la casa di Ingolstadt serve su un piatto d’argento la vittoria alla Porsche. Jarvis mentre lotta con le Porsche, che lo avevano superato, va fuori pista mettendo fuori gioco la sua vettura durante le prime fasi bagnate della gara. In LMP2 continua a dominare la G-Drive con Rast, mentre in GTE PRO le Ferrari grazie al bagnato iniziano una grande rimonta che le porta vicino alle Aston, grazie anche all’uscita di pista sull’umido della numero 95 di Nicki Thim mentre era incollata alla gemella.
Con la Pioggia le Porsche controllano la gara davanti alla Toyota di un grande Sarrazin e all’Audi di Lotterer. Proprio il tedesco però, approfittando della maggior aderenza della sua R18 sul bagnato, inizia a recuperare su Sarrazin e in rettilineo scavalca la sua TS050 Hybrid portandosi in terza posizione. Un problema all’estrattore, causato da un doppiato, condiziona la corsa della Porsche di Lieb, quella che era seconda e che è al comando in campionato. Il dramma in casa Audi avviene quando ormai Lotterer è a 20” da Bernhard. Nella zona dello stadio finisce lungo e deve cambiare le gomme spiattellate ad un ora dal termine, regalando il secondo posto a Sarrazin ma riuscendo a tenere dietro la Porsche di Dumas. Grande colpo di scena in LMP2, dove per lo scoppio di un disco l’Oreca di Rast finisce in testacoda per poi essere ritirata nel garage, consegnando la vetta alla Ligier di Albuquerque, insidiata dalla Alpine di Lapierre. In GTE PRO Darren Turner controlla Gimmi Bruni con un vantaggio di una ventina di secondi.
Ai box l’Audi supera nuovamente la Toyota e per l’ultimo stint di 12′ si prende il rischio di montare le intermedie a Lotterer, ma il gap è troppo importante con la Porsche di Bernhard. Il pilota della Porsche rischia di mandare tutto al vento quando all’ultima curva prende troppo il cordolo e rischia di finire a muro. Il tedesco riesce a controllare la vettura prima di finire contro le barriere, continuando la corsa e portando al traguardo per prima la 919 Hybrid numero 1 divisa con Mark Webber e Brendon Hartley, alla seconda vittoria consecutiva dopo il Nurburgring. Ancora una volta l’Audi non riesce a concretizzare la pole ottenuta e con Fassler e Lotterer chiude seconda davanti alla Toyota di Kobayashi-Sarrazin-Conway. Fuori dal podio la Porsche di Dumas-Jani-Lieb, che grazie ai problemi dell’altra Audi guadagna altri punti in campionato, dove con 118 punti è al comando la vettura numero 2, inseguita a sorpresa dalla Toyota numero 6 a quota 77, 74,5 per l’Audi numero 8. Nel mondiale costruttori sale a 201 la Porsche poi a 158 l’Audi e a 112 la Toyota.
In LMP2 un finale tiratissimo premia la Ligier del team di casa guidata da Albuquerque-Senna-Gonzales (pilota di casa) che precede l’Alpine di Menezes-Lapierre-Richelmi, che mantiene un buon vantaggio in campionato.
La GTE PRO vede la prima vittoria dell’Aston Martin Vantage, con l’equipaggio Turner-Stanaway che si impone davanti alla Ferrari di Bruni-Calado e all’altra Aston di Thim-Sorensen, giù dal podio Rigon e Bird, male Ford e Porsche. Turner in testa al campionato con 86 punti, con 83 inseguono Thim e Sorensen, 82 per Rigon e Bird. Aston Martin che scavalca la Ferrari nel costruttori con 179 punti contro i 176 del cavallino.
In GTE AM la vittoria va alla Porsche numero 88 di Al Qubaisi-Long-Heinemeier-Hansson davanti alla Ferrari dei capoclassifica di AF Corse, guidata da Perrodo-Collard-Aguas e all’altra Porsche di Ried-Camathias-Henzler.