Il primo campionato di monoposto 100% rosa si chiama W Series, debutterà nel 2019 e comprenderà sei appuntamenti su circuiti europei, che ospitano o hanno ospitato la F1, con gare di 30 minuti. Le monoposto, delle Tatuus di Formula 3, monteranno un motore 4 cilindri 1.8 litri turbo da 270 CV con cambio a sei rapporti, avranno l’Halo e naturalmente saranno tutte uguali.
Questa nuova serie è pensata per favorire la scalata delle le ragazze verso la F1, la W Series accoglierà quindi gratuitamente fino a 20 donne pilota che, attraverso una preselezione, dovranno dimostrare di avere le doti giuste per valorizzarsi al meglio nel motorsport internazionale, le prove di selezione includono test al simulatore, test reali, test su nozioni tecniche e non ultimo prove fisiche.
La W Series avrà un montepremi complessivo da 1,5 milioni di dollari, la vincitrice del titolo incasserà 500mila dollari e la cifra restante verrà distribuita fra le partecipanti.
Volti noti della F1 come David Coulthard, Adrian Newey e Dave Ryan sono i principali promotori di questa nuova serie completamente al femminile. A dirigere il campionato sarà ovviamente una donna, Catherine Bond Muir, amministratore delegato e finanziatrice del progetto: “Al momento sono troppo poche le donne che competono in monoposto. La W Series è un’innovazione e aumenterà questo numero”.
Gli ideatori e collaboratori tendono a precisare però che l’idea di base è che donne e uomini possono competere allo stesso livello ma, l’ingresso per le donne nel mondo del motorsport è sempre stato difficile e questo campionato è pensato proprio per dare supporto economico e professionale nelle prime fasi della loro carriera motoristica.
“Al momento le donne che corrono in monoposto raggiungono al massimo la GP3 o Formula 3 spesso per mancanza di fondi più che per mancanza di talento – ha dichiarato l’ex pilota David Coulthard – Ecco perché è stata creata la W Series, una categoria competitiva in cui le ragazze possono acquisire abilità necessarie per passare successivamente a competizioni di più alto livello per battagliare con i ragazzi sullo stesso piano”.
“Non c’è ragione per cui le donne non possano essere competitive in F1 – ha aggiunto Adrian Newey – Credo che il motivo per cui così poche donne hanno finora corso con successo ai massimi livelli contro gli uomini è una mancanza di opportunità piuttosto che una mancanza di capacità. Sono contento di essere coinvolto nella W Series, contribuendo per come posso a creare una piattaforma in cui le donne possono competere, migliorare e trovare un trampolino di lancio per le loro carriere. Magari per arrivare a correre con i maschi, battendoli”.
Per trovare donne in F1 dobbiamo andare indietro nel tempo con Maria Teresa De Filippis, prima donna della Formula 1 e Lella Lombardi, unica donna ad arrivare in zona punti. Nel passato più recente Susie Wolff è stata l’ultima a salire su una monoposto di F1 con tre sessioni di prove libere per la Williams tra il 2014 e il 2015.
Aspettiamo, dunque, maggio 2019 per valutare questa iniziativa che sembra poter rivoluzionare, almeno sulla carta, il ruolo delle donne al volante nelle competizioni motoristiche.
Certamente non si sono fatte attendere le critiche da parte di donne che ruota a ruota con i maschi ci sono già state come Pippa Mann, pilota Indycar, che ha mostrato tutto il suo disappunto verso la W Series attraverso un tweet.
What a sad day for motorsport. Those with funding to help female racers are choosing to segregate them as opposed to supporting them. I am deeply disappointed to see such a historic step backwards take place in my life time. https://t.co/8ZrKqaADwx
— Pippa Mann (@PippaMann) October 10, 2018