SAN PAOLO – Sebastian Vettel ha cercato in ogni modo di realizzare la pole position nelle qualifiche del GP del Brasile, ma il pilota della Ferrari ha dovuto inchinarsi a Lewis Hamilton. Per 93 millesimi il pilota inglese, fresco vincitore del titolo mondiale in Messico, si è preso il miglior tempo davanti al ferrarista.
Il secondo posto ottenuto da Vettel in qualifica è rimasto per un paio di ore sub judice, in seguito a un’indagine dei commissari sulla condotta tenuto dal quattro volte campione del mondo nel corso del Q2. Chiamato alle verifiche tecniche in pieno svolgimento del secondo turno di qualifica e col rischio pioggia imminente, Vettel si è rifiutato di spegnere il motore nella fase di arrivo alla piazzola dei tecnici FIA. Il pilota tedesco, dopo le verifiche del peso della monoposto, è ripartito col motore acceso senza attendere l’ausilio dei meccanici e del personale della FIA, danneggiando le attrezzature. L’ex pilota della Red Bull è stato sanzionato con una multa da 25.000 euro e una reprimenda.
“Meglio che io non dica nulla e che stia zitto – ha detto Vettel al microfono di Paul Di Resta al termine delle qualifiche – Penso che non dovrebbero nemmeno chiamarci alle verifiche tecniche quando le condizioni meteo sono così variabili. Credo che sia ingiusto vedere qualcuno perdere tempo in questo modo, perché rimane bloccato lì alle verifiche. E’ chiaro che un pilota vuole fare in fretta”.
Il ferrarista ha poi analizzato più nel dettaglio le qualifiche: “Penso che sia chiaro quello che è successo oggi, per cui credo dovremmo parlare solo delle qualifiche. Oggi abbiamo fatto una buona serie di giri e abbiamo gestito bene le gomme. Nel mio ultimo giro in Q3, ho commesso un piccolo errore in curva 8 e questo mi è costato tempo e slancio. Sapevo di dover spingere un po’ di più, e che forse avrebbe funzionato o forse no: alla fine non è andata bene, ma non mi lamento visto che la macchina oggi era davvero buona da guidare. Partire con le Soft domani potrebbe risultare utile per la gara, a meno che non piova ovviamente: abbiamo un’idea di quale potrebbe essere lo svantaggio in uscita per via della minore aderenza della mescola più dura, ma il tratto fino alla prima curva è davvero breve, per cui si vedrà. Credo che molto dipenderà da quanto riusciremo a fare in partenza per far sì che tutto vada per il verso giusto”.