Dopo il polverone sollevato per via della penalità subita ad Austin, Max Verstappen chiede scusa pubblicamente. Il pilota olandese ha usato dei toni molto forti per criticare l’operato degli stewards nello scorso Gran Premio degli Stati Uniti e, sulla falsariga di quanto fatto da Sebastian Vettel dopo il Gran Premio del Messico dello scorso anno, cerca di mettere una toppa per evitare l’ingigantirsi di una questione che rischia di andare oltre il semplice lato sportivo.
Verstappen: “Commissari idioti rischiano di ammazzare la F1”
Mika Salo, ex pilota di Formula 1 e steward nello scorso appuntamento del Mondiale, ha addirittura ricevuto delle minacce di morte dopo che alcune voci avrebbero individuato in lui il responsabile della penalità inflitta al pilota della Red Bull dopo il sorpasso su Kimi Raikkonen all’ultimo giro della corsa statunitense.
“Oltre a quanto ho già dichiarato nella Conferenza stampa FIA, vorrei ancora una volta scusarmi per il linguaggio che ho utilizzato dopo il Gran Premio degli Stati Uniti – si legge nel post di Verstappen su Instagram – Le mie riflessioni sono state fatte a caldo, mi rendo conto che le parole che ho utilizzato siano state inadeguate, ma non erano dirette ad alcuna persona. Non era nelle mie intenzioni offendere nessuno e spero che si possa voltare pagina in vista di un fine settimana di gara che voglio godermi al massimo”.
Nonostante ciò, il giovane pilota della Red Bull resta fermo sulle sue posizioni per quanto riguarda la penalità ricevuta ad Austin: “Il mio pensiero rimane comunque uguale a quello espresso ad Austin. Dopo la gara le emozioni sono forti, soprattutto dopo che mi è stato sottratto un podio che sentivo di meritare. Credo che la punizione non sia stata per nulla corretta. In molti hanno tagliato la pista durante la gara e non solo in quella curva, ma solo io sono stato penalizzato. Molti fan sono stati contenti della mia manovra, del sorpasso”.