Come lo scorso anno, Città del Messico fa da cornice alla conquista del titolo mondiale, ancora una volta nelle mani di Lewis Hamilton. Stagione impeccabile quella dell’inglese, che ha saputo trarre da ogni situazione il massimo, sia quando la sua W09 era un gradino sotto la SF71H, accontentandosi di quel che passava il convento, sia quando la sua vettura gli consentiva di dominare, chiudendo di fatto il Mondiale con due gare di anticipo. Nonostante la gara incolore messicana (con cause da attribuire quasi interamente alla W09, in netta difficoltà con i mozzi “chiusi”), Hamilton ha dimostrato ancora una volta di essere il pilota da battere.
Alla festa si unisce, e anzi ruba la scena Max Verstappen, dominatore assoluto del GP del Messico. Prova di forza, di audacia e soprattutto di costanza quella dell’olandese, rapido al via a sgusciare Ricciardo, e abile a mantenere la testa della corsa per pressoché tutta la gara, salvo che in occasione dei pit stop. Max ha potuto contare su una RedBull notevolmente rinvigorita, agevolata dall’aria rarefatta che ha esaltato le doti aerodinamiche della RB14. Secondo successo stagionale quindi per Max, che si rilancia prepotentemente nella lotta per il terzo posto in Campionato.
Segnali di ripresa per Sebastian Vettel, autore finalmente di una gara senza problemi, che chiude al secondo posto la trasferta messicana. Prova concreta del tedesco, secondo solo all’imprendibile Max, che però, nel post gara, afferma di sentirsi “svuotato”, deluso dalla perdita del Mondiale, catapultato nel terribile déjà-vu del 2017. Altro podio inoltre per Kimi Raikkonen, all’undicesimo in questa stagione, a conferma di una condizione fisica e mentale in notevole crescita.
Dicevamo delle difficoltà Mercedes, con Hamilton quarto a quasi 80 secondi da Verstappen, e Bottas quinto e clamorosamente doppiato. Una gara da cancellare assolutamente per la scuderia di Brackley, che avrà in Brasile l’occasione giusta per riscattarsi.
Vince la gara della Formula 1.5 (si scherza, ma i distacchi purtroppo lo permettono) Nico Hulkenberg, sesto, che porta ad Enstone punti preziosissimi nella lotta per il quarto posto nel Costruttori, dove l’altra rivale, la Haas, fa un clamoroso buco nell’acqua, arrivando penultima e ultima. Settimo un concreto Charles Leclerc, che precede un redivivo Stoffel Vandoorne, un pimpantissimo Marcus Ericsson e Pierre Gasly, partito dal fondo, che chiude in zona punti. Fuori gara l’idolo di casa Sergio Perez. Delusione cocentissima per Daniel Ricciardo, ancora ritirato per un guasto alla power unit. Evidente la rabbia e la frustrazione dell’australiano, il quale ha riferito nel post gara di non voler correre le ultime due gare della stagione, lasciando quindi aperta l’ipotesi di un Buemi, o di un Albon come sostituto.