INDIANAPOLIS – Tanti dubbi e voci critiche avevano accompagnato il ritorno di Danica Patrick in IndyCar per il suo canto del cigno. Una parte della stampa aveva bollato la sua volontà di chiudere la carriera nel motorsport con la partecipazione alla Daytona 500 e alla 500 Miglia di Indianapolis come una mera operazione commerciale, priva di velleità sportive.
Sono bastati pochi giri di qualifica per chiudere la bocca ai Danica Haters. L’unica donna capace di vincere una gara di IndyCar è stata sin da subito veloce e competitiva, e in qualifica ha dimostrato di trovarsi molto bene con la monoposto, dopo aver già palesato un buon feeling col team Ed Carpenter Racing. Patrick è riuscita a mettere assieme quattro giri molto veloci a una media di 227.610 miglia orarie, che le hanno consentito di strappare la nona posizione e l’accesso alla Fast Nine. L’ex pilota dell’Andretti Autosport prenderà così parte alla fase di qualifica riservata ai nove piloti più veloci nel primo giorno di prove ufficiali, dove verranno messe in palio le prime nove posizioni dello schieramento e l’ambita pole position.
“Ho avuto un run di qualifica molto buono, quasi rassicurante – ha dichiarato una raggiante Patrick al termine delle qualifiche – Mi sarebbe piaciuto fare qualche giro prima dell’arrivo della pioggia, perché dopo la ripartenza c’era molto più caldo. Non sapremo mai quale sarebbe stata la nostra velocità se avessimo girato prima della sospensione delle qualifiche. Col caldo e il sole abbiamo portato a casa il massimo. Il team di Ed Carpenter è stato fantastico, e mi ha dato i mezzi di cui avevo bisogno per essere competitiva. Io proverò a mettere qualcosa di mio per fare bene. Nei primi giri nei test giravo a 208 miglia all’ora di media, e se mi avessero detto allora che avrei centrato l’accesso alla Fast Nine, non ci avrei creduto. Oggi sono riuscita ad andare a 228 miglia all’ora, e mi sono sentita decisamente meglio, un po’ sollevata. Poi qui si fanno poche simulazioni di qualifica; ci si concentra di più sul passo gara e sulla guida in condizioni di traffico, perciò non sapevo come ero messa nel confronto coi miei avversari. Una volta era più semplice quando i primi giorni erano dedicati alle prove dei giri di qualifica. Avevo molti dubbi sulla mia velocità: se avessi girato ieri a 228 miglia all’ora di media, mi sarei sentita molto più tranquilla. E’ stata un po’ stressante questa giornata a dire il vero. Cercherò di divertirmi di più nella Fast Nine”.