SUZUKA – Il GP del Giappone ha avuto un sapore agrodolce per la Haas. La scuderia americana ancora una volta ha messo in pista una monoposto veloce e in grado di fare bella figura in qualifica, con Grosjean che si è piazzato in quinta posizione e per diversi giri è rimasto stabilmente sesto, dopo la rimonta furiosa di Ricciardo. Il pilota francese non è però riuscito a essere “il migliore degli altri”, e ha terminato la gara di Suzuka in ottava posizione, dietro a Perez.
La settima posizione era alla portata dell’ex pilota della Lotus, che fino al giro 41 l’ha occupata senza problemi. Un fuoripista di Leclerc, con conseguente ritiro del pilota monegasco, ha costretto la direzione corsa a congelare la gara e a chiamare la virtual safety car. Alla ripartenza Grosjean si è fatto infilare da Perez, che lo aveva affiancato prima della ripresa dell’azione. Un evento che ha sorpreso Grosjean, che via radio ha detto alla squadra che era solo tre decimi sopra il tempo delta da rispettare in regime di VSC.
“Dobbiamo analizzare quanto successo con la virtual safety car, perché io stavo rispettando al limite il delta time, e Perez mi ha passato alla ripartenza, nonostante prima della virtual fosse staccato di 2 secondi e mezzo – ha affermato Grosjean a fine gara – Dobbiamo fare dei controlli per capire se ci siano dei problemi al sistema. Pensavo di portare a casa la settima posizione. Avevo fatto tutto bene. Di più non potevamo fare. Abbiamo avuto dei problemi alla macchina, senza i quali saremmo stati davanti alla Force India“.
L’ex campione GP2 e Auto GP ha inoltre corso in condizioni difficili, dato che la Haas non aveva a disposizione alcun dato inerente alla sua monoposto a causa di problemi alla telemetria. “Non sappiamo cosa sia successo, perché non avevamo la telemetria fin dall’inizio – ha dichiarato Gunther Steiner, team principal della scuderia statunitense – Non abbiamo avuto a disposizione nessuna informazione sulla temperatura degli pneumatici, niente, perché abbiamo avuto un principio d’incendio, credo per via di una fuoriuscita d’olio che ha bruciato i cavi. Eravamo senza dati su temperatura, pressione degli pneumatici e molte altre cose. La gara non è stata affatto facile. Sembrava molto più facile di quanto fosse in realtà per noi. Sappiamo quanto sia importante avere informazioni sul surriscaldamento delle gomme. Abbiamo avuto anche problemi con la virtual safety car. Non ce l’abbiamo nello specifico con Perez: non ha fatto nulla di male. Il problema è che ci sono una miriade di mini settori a cui fare riferimento”.