Ancora una volta come ogni anno ci ritroviamo in questo periodo della stagione a domandarci cosa ne sarà di Kimi Raikkonen nel prossimo futuro. Rispetto al passato però qualcosa di nuovo c’è, infatti sappiamo che Charles Leclerc sarà il successore del finlandese, bisogna solo capire quando. Kimi quest’anno, numeri alla mano è alla sua miglior stagione da quando è in Ferrari, seconda solo probabilmente al 2007, anno del suo primo e unico titolo mondiale. Il pilota finlandese, come ogni anno è stato al centro di forti critiche a un certo punto della prima parte di stagione, specialmente per le prestazioni non esaltanti di Monaco e Montreal. Raikkonen a Le Castellet è stato pesantemente nell’occhio del ciclone, tanto addirittura da ipotizzare un inserimento di Leclerc a stagione in corso se i risultati non fossero cambiati da lì a poco. Kimi ha risposto come sa fare, ossia in pista e a suon di podi, così come ha fatto nella primissima parte del mondiale, quando solo due ritiri per cause di forza maggiore lo hanno frenato bruscamente nella corsa mondiale, anche se i punti che lo dividono da Hamilton oggi sono solo 57, un’inerzia considerando le annate passate.
Raikkonen su 11 gare è salito sul podio 7 volte, con alti e bassi senza dubbio, ma mostrando una voglia di correre seconda a nessuno, facendo vedere a tutti anche quanto sia utile alla causa Ferrari: mai una polemica o una dichiarazione fuori posto. Kimi a quasi 39 anni si sente ancora veloce e importante, d’altronde un campione del mondo come lui non può in alcun modo pensarla diversamente. E’ vero, manca la vittoria, quel risultato che cerca con la Ferrari da SPA 2009, mentre la sua ultima affermazione in Formula 1 risale a Melbourne 2013 con la Lotus, ma ha la piena fiducia del team, si vede, è palese, e ha rispedito al mittente tutte le critiche di coloro che volevano un suo pensionamento in favore di Leclerc. Lo ribadiamo, il monegasco è un talento indiscusso, ma ne ha ancora di strada da fare. Lasciamolo crescere in pace, perché sarà una risorsa importante per la Ferrari. Non facciamogli fare la fine di Perez, buon pilota, ma bruciato in McLaren per la troppa fretta. Raikkonen completa Vettel in un certo senso, ancora abbiamo negli occhi la splendida gara da scudiero di Budapest dello scorso anno, quando il tedesco con lo sterzo storto è stato protetto da Kimi per tutta la seconda parte della corsa ungherese. Siete davvero sicuri che questo Raikkonen sia da pensionare tanto da preferirgli un ragazzino inesperto? Pensate solo per un attimo cosa potrebbe succedere se Charles iniziasse a fare errori che ancora non ha commesso, ma che dovrà per forza di cose commettere per completare la sua crescita, a bordo di una Ferrari. Sarebbe l’inferno, sapendo quanto possa essere spietata la stampa. Kimi ha reagito facendo risultati e correndo da campione, adesso manca l’ultimo tassello, ossia la vittoria. Arriverà quest’anno? Lo speriamo davvero, più che altro perché se lo meriterebbe davvero per tutto quello che ha fatto e che siamo sicuri continuerà a fare per la Ferrari.