Premessa (la faccio spesso quando comincio a dire la mia) già presente in parte nel titolo: la Formula 1 è un mondo in continua evoluzione, innegabile, va benissimo. Ci siamo fatti andare bene tutto, persino i motori ibridi che hanno inevitabilmente distrutto gran parte del fascino di questo sport. Ultimamente però, concedetemelo, la si è fatta un tantino fuori dal vaso. Va bene le Grid Girls (ce ne faremo una ragione), va bene gli orari sfasati per favorire la pubblicità negli USA (Santo Dio), va bene le diecimila mescole di gomme disponibili durante il weekend, va bene (mica tanto) i tre motori a stagione, va bene l’ibrido, va bene le corse nelle piste con 100 spettatori a weekend, va bene.. eh no, basta. Scusate, perché poi sembra il solito articolo acchiappa click, travisando quanto scritto nel titolo.
L’Halo è una grossa bestemmia per ogni amante che si rispetti della Formula 1, o quantomeno per la maggior parte. Tanti ne stanno parlando, molti tacciono per non creare polemiche, altri se lo fanno andare bene perché “Eh ma la sicurezza prima di tutto”. Altri ancora “Ci avete rotto le palle con questo Halo, ormai c’è e basta”. Su questi due ultimi virgolettati voglio soffermarmi, che non appartengono a nessuno in particolare, sono un po’ il sunto di tanti pensieri trovati qua e là sul web e non solo. E’ vero, la sicurezza viene al primo posto, sempre. Abbiamo pianto tutti per Bianchi, Senna, Ratzenberger e tutti quei ragazzi che hanno dato la loro vita facendo ciò che più amavano. Il problema però nasce alla base: perché l’Halo è stato approvato di fretta e furia sulle competizioni di maggior rilievo della FIA? Questo nuovo aggeggio è stato brevettato dopo la tragica morte di Jules, si vuole proteggere la testa del pilota. Quello che molti a dire il vero sanno, ma che non vogliono dire, è che questo attrezzo non avrebbe mai salvato la vita del ragazzo francese. Chi scrive non ha idea di come sarebbe andata a finire, ma non ci vuole tanto a capire che fine avrebbe fatto l’Halo in un impatto come quello della Marussia con il trattore. La FIA con questo coso si è voluta un tantino parare il sederino, parere personale e che potete tranquillamente non accettare. Io ancora mi chiedo come un pilota possa scendere e salire tranquillamente dalla macchina, mi chiedo come sarebbe potuto uscire Alonso nel 2016 a Melbourne dopo quel volo, mi chiedo se la molla che ha colpito Massa sarebbe passata comunque.
E’ vero anche che l’Halo ormai c’è e che noi, etichettati come “puristi”, “vecchi”, “contro l’innovazione” e altre cavolate varie ne stiamo parlando in continuazione. Sicuramente non ne parleremo in futuro, perché preferiamo raccontarvi delle battaglie in pista, ma qualche dubbio onestamente ce lo poniamo. Il video pubblicato ieri dalla Mercedes con la prospettiva di Bottas è stato abbastanza eloquente. Chiaramente non abbiamo profondità di campo, non sappiamo la vera e propria visuale del pilota al 100%, ma un’idea ce la siamo fatta. Per la cronaca, la telecamera non era posizionata sul casco di Bottas, bensì sugli occhiali del finlandese, una specie di Google Glass per intenderci. Io l’Halo me lo tengo perché i grandi capi hanno deciso che è giusto così (?), ma lo critico, perché stiamo pur sempre parlando di una categoria nata con gomme e cockpit scoperti, e che negli anni ha drasticamente ridotto il numero di morti in pista. Per 20 anni non abbiamo avuto tragedie, dagli anni 50 agli 80 ci lasciavano in tanti e nei modi più assurdi. La sicurezza ha fatto enormi passi avanti da quando la Formula 1 è nata, questa a noi ci sembra una mera trovata volta solo a far capire che dopo quello che è successo a Suzuka hanno provato a rimediare in qualche modo. A parte il fatto che è davvero brutto e che nelle macchine bianche sembra la tavoletta del WC, ma questo è solo un appunto che lascia il tempo che trova.
Amerò sempre la Formula 1, dal 1995 a oggi ho visto gomme rigate, ho dovuto dire addio ai V12, V10 e V8. Ho visto sistemi di qualifica che davvero avevo voglia di gettare il televisore dal balcone, ho visto i doppi punti all’ultima gara, le penalità più assurde e le regole che un giorno parlavano di una cosa, l’indomani di un’altra. Ho visto il DRS, il marchingegno più assurdo del mondo delle corse, ho visto gomme che duravano un GP intero e altre che dopo due curve si distruggevano. Ne ha passate la Formula 1, probabilmente passerà anche questa (magari togliendo il WC dalle monoposto), ma concedete anche agli occhi di avere la propria parte, concedete ai romantici di non sopportare questo coso veramente osceno. Tranquilli, ne parleremo sempre meno col passare del tempo, oggi però, vedendo queste belve esteticamente bellissime, il colpo al cuore è sempre puntuale.
Lauda: “L’Halo distrugge il DNA di una macchina di Formula 1”