La crisi tecnica della McLaren non conosce fine, e la lenta discesa nello schieramento iniziata nel 2019 non accenna a fermarsi. Nemmeno l’addio alle power unit Honda, dopo un difficile rapporto triennale di lavoro tra i giapponesi e il team di Woking, e il passaggio ai motori Renault ha riportato la squadra ai fasti di un tempo. Anzi: dopo un buon inizio di stagione, la McLaren è progressivamente scivolata nelle retrovie, faticando più volte a superare il Q1.
Per cercare di sollevare la china, la scuderia inglese ha cercato di rinforzare il reparto tecnico. Ed è notizia di oggi che la McLaren ha piazzato un colpo importante, mettendo sotto contratto Pat Fry. Per il cinquantaquattrenne di Shepperton si tratta di un ritorno a Woking, visto che ha lavorato per ben 17 anni col team, occupandosi di vari ruoli di spicco fra i quali il direttore tecnico. Suo fu il progetto delle monoposto del 2007 e 2009. Nel 2010 Fry lasciò la McLaren per approdare in Ferrari, dove è stato responsabile del telaio e direttore dell’ingegneria, prima di andarsene in seguito all’arrivo di Marchionne e al repulisti generale inaugurato dall’ex presidente della scuderia di Maranello.
In McLaren Fry assumerà il ruolo di direttore degli ingegneri, e lavorerà assieme ad Andrea Stella, responsabile del settore performance del team inglese. L’arrivo di Fry è solo il primo tassello di un profondo rinnovamento dell’organico in McLaren. A breve dovrebbe arrivare in squadra anche James Key, attualmente direttore tecnico della Toro Rosso. Le tempistiche dell’approdo di Key in McLaren dipendono da quanto ci metteranno la scuderia di Woking e la Toro Rosso a trovare un accordo economico per liberare l’ingegnere dal contratto che lo lega alla scuderia di Faenza.