Nella giornata di venerdì è stata ufficialmente annunciata la cancellazione della gara che la Indycar avrebbe dovuto disputare a Boston nel weekend del Labor Day. Dopo mesi di grande opposizione all’evento da parte degli abitanti del luogo e di diversi movimenti ambientalisti, l’evento è stato cancellato e la prima volta della Indycar a Boston è rinviata a data da destinarsi, semmai ci sarà una prima a Boston della categoria.

“Un evento di questa portata richiede il supporto di stato e città, e noi siamo stati in grado di superare i moltissimi ostacoli che ci erano stati messi di fronte negli scorsi mesi, ma le ultime vicissitudini, con i problemi riguardanti possibili inondazioni e la richiesta di ulteriori spese per la messa in sicurezza del percorso, non ci hanno lasciato altra scelta se non quella di cancellare l’evento e di cercare un’alternativa,” recita un comunicato ufficiale del comitato organizzatore del Gp di Boston. “Non credo volessero distruggere la gara i politici locali, ma questa è la natura della bestia che vive a Boston. Abbiamo dovuto lottare da soli. A differenza di altre città che ci avrebbero aiutato, loro non ci hanno mai dato una mano, e così perderanno molti vantaggi economici.”

Gli organizzatori del GP di Boston hanno già annunciato l’inizio delle iniziative per il rimborso di diverse migliaia di biglietti che erano già stati venduti agli appassionati di Indycar. Gli unici a esultare per l’accaduto sono stati quelli del comitato contro la gara di Boston, tanto che un portavoce ha dichiarato: “Finalmente la volontà della gente ha trionfato. I bostoniani che abitano nella parte sud della città e nei pressi del Seaport potranno vivere le loro vite tranquillamente e saranno risparmiati dai danni e dalla distruzione delle strade che sarebbe stata portata dalla Indycar.”