La 12 ore di Bathurst non delude mai. È proprio il caso di dirlo, anche quest’anno, dopo l’edizione 2016 da poco conclusa al Mount Panorama. La vittoria è andata alla McLaren 650S GT3 #59 del Team Tekno che, nonostante abbia ottenuto la pole position con annesso record del circuito, ha dovuto dare tutto fino all’ultima curva per contenere la Nissan GT-R GT3 #1 dei vincitori 2015, seconda per soli 1.2 secondi!
La partenza della gara ha visto prendere subito il comando alla McLaren #59 con Shane van Gisbergen ( autore del giro record in qualifica ) alla guida, davanti alla Erebus Mercedes SLS GT3 #36, ad un’altra McLaren, all’Audi R8 LMS GT3 del Team Phoenix ed alle rimontanti Bentley e Nissan. Prima parte di gara da dimenticare invece, per l’altra R8 del Team Jamec Pem. Dopo una grande prestazione di René Rast in qualifica infatti ( secondo posto in griglia per loro ), hanno subito perso contatto con i primi cinque equipaggi, per poi, accusare una foratura dopo un contatto alla prima curva che gli è costata un giro e svariati secondi; relegandoli intorno alla decima posizione. Dopo le prime incoraggianti due ore di gara però, sono iniziati i problemi per la McLaren, poi vincitrice, di van Gisbergen, Parente e Webb. Per primo un pit-stop con cambio pilota effettuato con bandiera verde, quando, poco prima che la 650S GT3 rientrasse, vi era stato un periodo di safety car, sfruttato da tutti gli altri team in lizza per la vittoria. Poco dopo, uno stallo dovuto ad un problema elettrico ha lasciato Parente, subentrato a van Gisbergen, fermo in pista per oltre15 secondi. Infine come se non bastasse, è arrivato anche un drive-trough per aver superato il limite di velocità in pit-lane, a pochissime ore dal termine. La vettura alla vigilia favorita quindi, sembrava ormai spacciata, a quasi un giro di distacco dai leader. È stato a quel punto che il Team Tekno si è giocato il tutto per tutto. Dapprima un pit-stop anticipato, per sfruttare una safety car, poi un lungo stint interrotto da una brevissima sosta senza cambio gomme, il tutto unito ad un velocissimo van Gisbergen; hanno consentito alla sportiva inglese di ritornare in lotta per la vittoria. Dopo aver rimontato anche la Nissan #1 di Chiyo, Kelly e Strauss, nel frattempo passata in testa, l’ultimo stint è stato un duello sul filo dei decimi di secondo, con Chiyo staccato di 12 secondi ed ostinato a ridurre il gap. Alla fine, complici anche dei doppiaggi cauti di van Gisbergen, sarà poco più di un secondo a dividere le due GT3, più staccata a circa 30 secondi, la Bentley di Steven Kane, Guy Smith e Matt Bell.
Quarto posto, dopo una grande rimonta, per l’Audi #2 del Team Phoenix con un grande Vanthoor, affiancato da Winkelhock e Davison, quinta la Mercedes #36 davanti all’Audi R8 #5 di Taylor, Mawer e Antunes primi in classe A-Am. In classe B la Porsche #4 di Mclaughlin, Grove ed Earl Bamber ( vincitore a Le Mans nel 2015 ) ha letteralmente dominato, trionfando con 16 giri di vantaggio sugli inseguitori; mentre nella categoria minore, la I, a trionfare è stata la Mazda 3 #93 con Camilleri, Morgan Haber e Seton.