ST.PETERSBURG – Josef Newgarden comincia nel migliore dei modi la stagione 2019 della NTT IndyCar Series. Dopo aver conquistato la seconda posizione in qualifica, il pilota del team Penske ha vinto con pieno merito la gara di St.Petersburg e ha riscattato la delusione della pole soffiatagli all’ultimo secondo dal compagno di squadra Power.
Il campione IndyCar 2017 è riuscito a salire sul gradino più alto del podio grazie a una strategia azzeccata, che gli ha permesso di fare la differenza sugli avversari diretti. Newgarden, che ha occupato la terza posizione nella prima metà della corsa, ha ritardato di qualche giro il rientro ai box per il secondo rifornimento per cercare di fare qualche passaggio con pista libera e vettura scarica di etanolo. Mentre Power si è fermato al cinquantesimo giro per provare a saltare davanti a Rosenqvist, in quel momento leader della corsa, Newgarden ha allungato lo stint fino al giro 55 ed è tornato in pista dopo la sosta davanti a Power, Dixon e Rosenqvist.
Grazie anche all’utilizzo delle gomme morbide, Newgarden ha impresso un ritmo indiavolato alla gara ed è riuscito a fare il vuoto. Solo Dixon, sbarazzatosi di Power al giro 58 con un sorpasso da urlo all’esterno in curva 3, ha provato a porsi all’inseguimento del pilota del team Penske. Il neozelandese ha ricucito il gap su Newgarden tra i quindici e i nove giri dalla fine della gara, complice un Marco Andretti che ha provato a fare di tutto per non farsi doppiare dal leader della corsa. Ma una volta liberatosi di Andretti, Newgarden non ha avuto problemi a tenere a bada Dixon e a conquistare il primo successo stagionale, nonché primo centro in carriera a St.Petersburg. Dixon si è così dovuto accontentare della seconda posizione.
Sul gradino più basso del podio è salito Power, autore di una prova tutto sommato positiva, ma non abbastanza veloce per poter competere per la vittoria. Dopo essere stato al primo posto per una ventina di giri, l’australiano ha ceduto la leadership a uno scatenato Rosenqvist, che in una ripartenza successiva a una bandiera gialla provocata dalla rottura del motore sulla vettura di Hunter-Reay ha infilato Power con un’entrata aggressiva in curva 1. Power si è ripreso la posizione sullo svedese anticipando il pit stop, ma ha dovuto capitolare all’attacco di Dixon al cinquantottesimo giro, dopo aver già visto Newgarden passargli davanti al pit stop. Power ha potuto solamente gestire la terza posizione. Quarto sul traguardo Rosenqvist, che al debutto assoluto in IndyCar è stato leader per circa 25 giri e ha lottato ad armi pari con i nomi più quotati della categoria.
Quinto sul traguardo Rossi, il migliore fra i piloti dell’Andretti Autosport. Lo statunitense non ha mai avuto il passo per recitare un ruolo da protagonista a St.Petersburg, ma ha comunque portato a casa un buon piazzamento in chiave campionato. Sesto Hinchcliffe, che ha preso la bandiera a scacchi davanti a Pagenaud. Ottava posizione per Herta, che alla sua seconda gara in IndyCar ha centrato un piazzamento nella top ten. Nono Ferrucci, unico pilota del Dale Coyne Racing al traguardo, davanti ad Harvey.
Ritirato Hunter-Reay in seguito al cedimento improvviso del propulsore Honda sulla sua DW12: stesso destino per Bourdais, costretto alla resa già al dodicesimo giro. Fuori per un incidente Jones, finito a muro al giro 26. Leist non è riuscito a evitare la vettura di Jones ferma a bordo pista, e lo ha colpito ponendo fine anche alla sua gara. Ritiro anche per Ericsson, che ha avuto per tutta la gara problemi di pressione dell’acqua.