Il Circuito cittadino di Monte Carlo è uno dei pochissimi tracciati presenti nella prima edizione del campionato del mondo di Formula 1 del 1950. Si snoda tra le strade del centro del Principato di Monaco ed è caratterizzato da una serie di curve molto strette e lente, con brevissimi tratti in rettilineo, che fanno di questo tracciato il più lento del mondiale di Formula 1.
L’unicità del circuito di Monte Carlo sta anche nel fatto che il regolamento di Formula 1 prevede, al suo interno, delle eccezioni per far si che esso possa essere presente nel calendario. L’aspetto maggiormente in evidenza è rappresentato dalla lunghezza di gara, che non di 305 chilometri come in tutti gli altri Gran Premi, ma solo di 260, proprio per evitare di sforare il tetto delle due ore di gara previste come limite temporale di una corsa.
La corsia box del circuito monegasco è anch’essa un unicum tra tutte le piste presenti nel calendario, in quanto questa è separata dal rettilineo principale, oltre che dal classico muretto, anche dai garage stessi, che non sono affacciati sul tracciato. Inoltre i pit wall non sono collocati direttamente in corsia box, ma in un piano superiore ai garage.
Nel corso degli anni il layout del tracciato ha subito modifiche importanti prima di arrivare alla configurazione attuale. La primissima versione della pista prevedeva la collocazione del traguardo sul rettilineo opposto a quello dei box, sul lungomare. Inoltre non esisteva né il complesso di curve delle Piscine (introdotto nel 1973) né il tornantino della Rascasse. Nel 1976 vennero modificate la prima e l’ultima curva (rispettivamente la Sainte Dévote e la Anthony Noghés) secondo la configurazione attuale, per renderle più lente. Nel 1986 venne introdotta la Nouvelle Chicane, che andò a sostituire il velocissimo e pericoloso cambio di direzione che era presente subito dopo l’uscita dal tunnel. Le ultime modifiche rilevanti furono apportate nel 2004 e riguardarono la zona della corsia box, che fu anche asfaltata di rosso.
LA SCHEDA