La stagione 2017 del Fia Wec non poteva concludersi in maniera più trionfale per la Toyota. La vettura nipponica si è dimostrata nettamente superiore della Porsche nel giorno dell’addio all’endurance della 919 Hybrid, che aveva comunque già portato a casa i titoli in Cina. La vittoria è stata ottenuta dalla TS050 Hybrid #8 di Anthony Davidson, Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima, che con questa hanno trionfato in ben cinque delle nove gare stagionali. Il rammarico per i titoli persi è enorme in Toyota, che ha dimostrato in questo finale di stagione di avere la macchina più competitiva, ma ha pagato la battuta d’arresto di Le Mans, nella quale Porsche vincendo ha acquisito un incolmabile vantaggio nelle classifiche iridate.
La gara ha preso il via alle 14 ora italiana, e le cose sembravano mettersi bene per la Porsche. Sulla #1 partita in pole Jani ha tenuto la posizione, mentre Bernhard sulla #2 ha scavalcato la Toyota #7 di Conway, successivamente infilato anche da Buemi. Il primo colpo di scena è arrivato al secondo giro. Bernhard ha preso in pieno un birillo che si è infilato sul fondo della vettura, costringendolo ad un pit stop imprevisto che ha subito compromesso la corsa dell’equipaggio campione del mondo. Da qui è iniziato l’assalto della Toyota alla prima posizione, con Buemi e Conway che dopo una lunga battaglia hanno avuto la meglio su Neel Jani. Lo svizzero poco ha potuto contro la netta superiorità dei prototipi giapponesi.
La Toyota ha dominato nettamente la prima parte di gara, sino all’imprevisto che in queste gare è sempre dietro l’angolo. Kobayashi sulla #7 è entrato in collisione con la Porsche #92 di Christensen, in quel momento al comando in classe GTE PRO. La 911 RSR si è dovuta ritirare, mentre Kamui è dovuto rientrare ai box per sostituire il posteriore della vettura perdendo due giri e, di fatto, ogni possibilità di vittoria.
Tutto era nelle mani della #8, con Nakajima che dopo uno stint perfetto ha ceduto il volante a Davidson. La Porsche #1 ha cercato l’impossibile azzardando un triplo stint sulle gomme, cosa che ha permesso a Tandy di prendere la testa della corsa. Mentre Davidson con gomme fresche si era fatto sotto alla vettura tedesca, ecco che Tandy ha centrato la Porsche #86 del Gulf Racing alla prima curva, danneggiando la sua macchina e rimediando anche uno stop and go di penalità. Stessa sorte è toccata anche alla Toyota #7 per l’incidente di Kobayashi.
Nell’ultimo stint è tornato al volante sulla TS050 Hybrid #8 di testa Buemi, che ha doppiato la Porsche di Bernhard in seconda posizione, esattamente come due settimane fa a Shanghai. La vittoria Toyota è stata netta e le Porsche di Bernhard-Bamber-Hartley e Jani-Lotterer-Tandy hanno completato il podio. Quarta l’altro esemplare giapponese.
In classe LMP2 è arrivato dopo una gara sofferta e tiratissima il titolo per il team Vaillante Rebellion. La corsa è stata vinta proprio dall’Oreca 07 Gibson #31 di Senna-Canal-Prost, con i primi due che si sono così assicurati la corona di campioni ai danni del team di Jackie Chan.
Tutto si è deciso sulle strategie di gara. La #38 di Jarvis-Tung-Laurent si è rivelata la vettura più veloce in pista, con il cinese che è andato in fuga approfittando dello stint sulla Rebellion del lento Canal, accumulando quasi un minuto di vantaggio. Il team elvetico ha dunque puntato sul risparmio di un pit stop. La tattica è riuscita alla perfezione, anche se nel finale un problema al servosterzo mentre c’era al volante Bruno Senna ha messo seriamente in pericolo le speranze di titolo del brasiliano e del suo compagno francese. Il secondo posto lascia l’amaro in bocca al Jackie Chan DC Racing, comunque secondi assoluti e primi di classe alla 24 ore di Le Mans. Terza posizione per l’altra Rebellion #13 di Piquet-Heinemeier Hansson-Beche.