Alla 24 Ore di Le Mans vedremo ancora una volta le Toyota davanti a tutti con la #7 di Kamui Kobayashi, José Maria Lopez e Mike Conway partire in testa al plotone di 61 vetture (la Porsche #99 si è ritirata, ndr) con il tempo di 3:15.497. Nessun miglioramento nel corso della serata francese né per questa TS050, né per la vettura gemella, la #8 di Fernando Alonso, Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi che è rimasta ferma a 411 millesimi dall’altra Toyota. La prima della LMP1 private è la SMP Racing #17 che può vantare un tempo di tutto rispetto, a soli sei decimi dalla pole e appena due e mezzo dalla seconda delle Toyota. Al fianco della vettura del team russo ci sarà la Rebellion #3, seguita dalla SMP Racing #1 e quindi dall’altra Rebellion. La #1 non ha avuto modo di migliorare il proprio tempo dato che nelle prime fasi della sessione ha accusato un problema, probabilmente al cambio, che l’ha costretta a chiudere anzi tempo la qualifica.
Molto più staccate sono le altre due LMP1, ovvero quella gestita dal team Dragonspeed che accusa un gap di quasi 5 secondi, mentre quella di ByKolles ha un ritardo che si attesta intorno ai 7.5 secondi.
La classe LMP2 è una di quelle che ha visto il maggior numero di ribaltamenti in classifica, soprattutto nel corso degli ultimi venti minuti. Ad accaparrarsi la pole position è la Oreca del TDS Racing che ha fermato il cronometro sul tempo di 3:25.109. La compagine francese ha spodestato dal primo posto il Dragonspeed con la Oreca #31 che aveva mantenuto la leadership fino a una manciata di minuti dal finale. Il team statunitense partirà comunque dal secondo posto di classe. Migliora il suo tempo, ma non la posizione anche la Signatech Alpine che scatterà dal terzo posto.
Balzo in avanti per la vettura del G-Drive Racing che se al termine della seconda sessione di qualifiche navigava oltre la decima piazza, dopo la qualifica finale si trova ad avere il quinto tempo, dietro alla vettura dell’Idec Sport e davanti a quella dello United Autosports (#22). Solo un ottavo posto per la prima delle vetture del Jackie Chan DC Racing che sotto il buio della notte non è riuscita a migliorare tempo e posizione.
Peggiora la situazione in casa Cetilar Villorba Corse che nel Q2 aveva il 14° tempo, ma a causa dei tanti miglioramenti da parte degli avversari, il team tutto italiano è scivolato in sedicesima piazza.
Nelle classi GT l’Aston Martin ha interrotto quello che era il dominio della Porsche che a due ore dal termine delle qualifiche vantava entrambe le pole position. In questo caso il costruttore britannico ha ottenuto la partenza al palo tra i professionisti, con la Vantage #95 di Marco Sorensen, Nicky Thiim e Darren Turner. La vettura della casa alata ha ottenuto il tempo di 3:48.000, battendo di poco più di un decimo la Ford GT UK #67. Terzo tempo per la Chevrolet Corvette C7.R #63 di Magnussen, Garcia e Rockenfeller, i quali per breve tempo hanno annusato la possibilità di una partenza davanti a tutte le GT.
Bisogna scendere fino al quarto posto per trovare la prima delle Porsche 911, ovvero la #93 di Patrick Pilet, Earl Bamber e Nick Tandy. La vettura della casa tedesca ha pagato addirittura un ritardo di nove decimi dal battistrada. Quinto posto per la BMW M8 superstite, ovvero la #82 di Farfus, Da Costa e Krohn. La vettura gemella è stata protagonista di un incidente a inizio sessione, il quale ha costretto la commissione gara ad esporre l’ennesima bandiera rossa di queste sessioni di qualifica. Questo errore da parte di Nick Catsburg è costato molto alla BMW #81 che sarà la penultima GTE Pro dello schieramento.
Per trovare la prima della Ferrari 488 bisogna scendere all’ottavo posto di classe con la #71 di Davide Rigon, Miguel Molina e Sam Bird, i quali hanno un gap dalla vetta di quasi 1.4 secondi. La #51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra partirà invece dalla dodicesima piazza.
Tra gli amatori, la pole position è rimasta alla Porsche 911 #88 del Dempsey-Proton Racing con Matteo Cairoli, Giorgio Roda e Satoshi Hoshino. La vettura di Stoccarda ha migliorato il proprio crono abbassando il limite a 3:51.439. Per il team di Patrick Dempsey si tratta di una doppietta dato che il secondo posto è andato alla #77 con Matt Campbell, Christian Ried e Julien Andlauer. Terzo posto ad appannaggio di un’altra Porsche, questa volta del Gulf Racing, con la #86.
Quarta posizione per la prima delle Ferrari, con il JMW Motorsport, seguita da altre due Porsche, quella del Proton Competition e quella del Team Project 1, a precedere la seconda vettura di Maranello, quella elvetica dello Spirit of Race. Dopo il dominio di Porsche e Ferrari, nono posto per l’unica Ford GT privata, quella del Keating Motorsport, seguita dall’ennesima Ferrari del Kessel Racing. Decimo e undicesimo posto per le due Aston Martin.