Tornano i dubbi in casa Yamaha. Viñales: “La M1 va sempre peggio”
19 Febbraio 2018 - 21:52
|
Zarco brilla nei secondi test dell'anno, ma i piloti titolari fanno tanta fatica. Si punta il dito sull'elettronica

Ci sono circa quattro decimi tra Johann Zarco e Maverick Viñales nella classifica generale delle prove a Buriram. Quasi mezzo secondo tra il secondo e l’ottavo in classifica, unito ai circa sei decimi tra il transalpino della Tech 3 e Valentino Rossi, in Thailandia solo dodicesimo. Un divario tra M1 che va a netto favore della nera del team francese e fa tornare i dubbi, quasi fantasmi del difficile 2017, alla squadra ufficiale di Iwata.

Quello che più ha impressionato è stata la facilità di arrivare ad un passo da primato di Zarco che, anche con mescole più dure, ha sempre mantenuto un ritmo in linea con i più veloci. “Sono stato molto soddisfatto sin dal primo giorno – ha commentato il miglior rookie del 2017 – Credo che la mia moto sia molto meglio di quella della scorsa stagione; ha un grande potenziale. Ho guidato con facilità, facendo dei buoni crono con gomme usate e spingendo bene per i migliori i tempi. Sono contento”.

Di contro, le difficoltà dei piloti ufficiali, non solo di arrivare nelle prime posizioni ma che, una volta lì, non hanno saputo mantenersi nelle parti nobili della classifica. Ancora peggio, forse, è la apparente mancanza di spiegazioni e la difficoltà di adattamento da una giornata di prove all’altra. Esemplificativo è il commento di Viñales che con un cambio all’elettronica e il ritorno alle impostazioni di Sepang ha chiuso il sabato come quarto mentre domenica, con la stessa configurazione, non è riuscito a migliorarsi.

Discorso analogo per Rossi. Il Dottore, seppur impegnato in un grande lavoro in diverse aree della moto, mai è sembrato a suo agio sul nuovo prototipo e mai in grado di seguire le veloci Honda e le più lente Ducati. Sensazioni non ottimali, che lo hanno portato anche all’errore nel suo il ‘giro buono’.

“Penso che siamo migliorati nell’ultimo giorno – ha detto il nove volte iridato – Ero sull’1’30″5, ma ho fatto una sbavatura e non sono riuscito ad abbassare sull’1’30″2. Eravamo tutti vicini. Tanti piloto sono stati veloci in Malesia e qui hanno fatto fatica. Non abbiamo fatto molti progressi rispetto all’anno scorso, specialmente dal punto di vista dell’elettronica”.

Rossi, pur dichiarandosi pronto a fare di tutto per tornare tra i migliori già da Losail, descrive una situazione non facile proprio a partire da quello che ora è il tallone d’Achille Yamaha. Lo conferma Viñales: “Sono stati test difficili. Abbiamo lavorato e provato molte configurazioni e, nonostante abbiamo fatto dei miglioramenti, i problemi restano. Le gare stanno arrivando e restano solo le prove in Qatar. Dobbiamo lavorare e dare il 100%”.

“Non ci siamo concentrati sul time attack ma abbiamo messo a referto giri con gomme usate e provando tanti particolari – ha aggiunto Massimo Meregalli, direttore di Yamaha MotoGP – È stata una tre giorni utile per fissare le idee sul motore e sul telaio, il pacchetto è stato confermato. Ora dobbiamo lavorare sull’elettronica perché è una parte ancora da migliorare. Il test a Losail sarà utile per trovare soluzioni in quest’area”.