Anche questo sabato ritorna l’appuntamento con Time Attack, la nuova rubrica in cui vengono analizzate le differenze dei tempi ottenuti nelle tre manche di qualifica negli ultimi tre anni, ovvero dall’ultimo drastico cambio regolamentare che ha scosso il circus della Formula 1. A differenza di quello del Bahrain, nel Gran Premio della Cina abbiamo assistito ad un rallentamento generale da parte di quasi tutte le vetture rispetto alla passata stagione, segno che la nuova aerodinamica portata per il 2019 a volte rispetta le aspettative prestagionali, cioè di vetture più lente rispetto al passato.
TOP TEAM – Mercedes / Ferrari / Red Bull
Se in Bahrain solo la Ferrari era riuscita a migliorarsi, anche se di poco, rispetto al 2018, questa volta il turno è della Mercedes che grazie alla pole position di Valtteri Bottas, ma anche al secondo tempo di Lewis Hamilton è riuscita ad assottigliare il crono fatto segnare la passata stagione proprio dal pilota inglese, partito dal terzo posto.
Per quanto riguarda la Ferrari, che qui lo scorso anno monopolizzava la prima fila con Vettel e Raikkonen, quest’anno ha perso tutto ciò che aveva conquistato la passata stagione. Dal punto di vista di miglior tempo assoluto, nemmeno la W10 è riuscito a migliorare il tempo della pole di Vettel fissato sull’1:31.065, beccandosi circa quattro decimi e mezzo. Il Cavallino Rampante, con la prestazione di oggi, è il secondo peggior team dal punto di vista cronometrico se comparato alla passata stagione. Probabilmente nel box italiano hanno preferito lavorare su un assetto più improntato su un miglior passo gara.
Situazione differente è quella della Red Bull che ha sì peggiorato i suoi tempi di circa tre decimi, ma ha comunque ottenuto le stesse posizioni del 2018, a differenza di Ferrari e Mercedes che in 365 giorni hanno invertito le proprie. Per quanto riguarda il team austriaco c’è da considerare anche che né Verstappen, né Gasly sono riusciti ad effettuare un secondo giro cronometrato, il quale avrebbe potuto migliorare la situazione attuale, anche se probabilmente il gap 2018-2019 sarebbe rimasto comunque negativo.
GLI ALTRI – Alfa Romeo / McLaren / Renault / Haas / Racing Point / Toro Rosso / Williams
A vincere la sfida, anche nella classifica assoluta, del miglioramento da una stagione all’altra è ancora l’Alfa Romeo che qui a Shanghai ha tagliato un secondo e pochi millesimi dal tempo ottenuto nel 2018 da Charles Leclerc, che non era andato oltre il 19° tempo. Questo balzo in avanti non è solo a livello di cronometro, ma anche di file dato che il migliore dei piazzati con il marchio del Biscione è Kimi Raikkonen che domani prenderà il via dalla casella n.13.
Questa volta la seconda miglior squadra in termini di prestazioni è stata la Toro Rosso che con Daniil Kvyat nel Q2 ha migliorato di mezzo secondo il tempo realizzato nella stessa sessione da Brendon Hartley. Il russo partirà inoltre 11°, mentre il neozelandese non era andato oltre il 15° posto. Il team di Faenza è l’unico ad essersi migliorato, dopo aver peggiorato il tempo realizzato nel 2017.
La situazione McLaren è diversa rispetto a quanto visto sotto le luci artificiali del Bahrain. In quel caso le vetture di Woking avevano entrambe ottenuto il pass per il Q3, mentre oggi sono state il fanalino di coda del Q2. A Sakhir la MCL34 è stata la migliore in quanto a miglioramento assoluto dal 2017 al 2019. Quest’oggi sono i primi ad aver perso tempo rispetto al 2018, anche se ne non vanno oltre i tre decimi, rimanendo così in positivo nel computo complessivo.
Qualche alone di dubbio rimane in casa Haas che rispetto al 2018 può vantare il doppio accesso nel Q3, che però non ha potuto sfruttare perché nel loro unico tentativo disponibile hanno preso bandiera, non potendo così ottenere alcun giro cronometrato. Il distacco rispetto al passato anno è di sei decimi, anche se sia oggi che 365 giorni fa il miglior tempo è stato comunque ottenuto nella fase centrale della sessione di qualifiche, quindi il paragone può essere comunque accettabile.
Anche Renault ha ottenuto una miglior prestazione, dal punto di vista delle posizioni, rispetto alla passata stagione (7° Hulk e 9° Sainz nel 2018 e 7° Ricciardo e 8° Hulk nel 2019, ndr), ma sotto l’occhio attento del cronometro così non si può dire dato che la squadra di Enstone ha rallentato di quasi mezzo secondo. Un mezzo secondo in più che vedono anche in Racing Point che in questo caso è giustificato anche da un peggior piazzamento. Se un anno fa Perez era il migliore con l’ottavo tempo, quest’oggi è ancora il primo della squadra, ma partirà solo 12°.
Capitolo conclusivo per la Williams che non ha ormai bisogno di presentazioni in questa nuova rubrica. Il team di Grove è l’unico capace di peggiorare la propria prestazione ogni anno, ritrovandosi quasi a un secondo dal tempo segnato da Valtteri Bottas nel 2016. Le vetture bianco-azzurre hanno incrementato il gap del doppio rispetto a quanto fatto la passata stagione, risultando così il peggio team del circus anche in questa gara.
CLASSIFICA COMPLESSIVA
Rispetto al Bahrain questa volta la classifica complessiva del miglioramento dal 2017 al 2019 è stata vinta da Alfa Romeo che ha dato un taglio di quasi un secondo e mezzo. Al secondo posto la Racing Point che nonostante abbia perso mezzo secondo, ne ha comunque guadagnati 1.3 in due anni. A chiudere il podio c’è la Haas che perde i sei decimi degli 1.6 secondi guadagnati nel 2018.
Margini sottilissimi per le due forze del campionato Mercedes e Ferrari. Se dal lato tedesco c’è stato un miglioramento costante in entrambe le stagioni, dal fronte italiano si è perso quanto di guadagnato lo scorso anno. A chiudere la classifica, come già detto in precedenza, la Williams che ha perso 1.7 secondi in due anni.