Time Attack: I miglioramenti e peggioramenti dei tempi in qualifica nel GP del Bahrain 2019
31 Marzo 2019 - 11:03
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Time Attack è una nuova rubrica che prende il via da questo Gran Premio del Bahrain in cui andremo ad analizzare i miglioramenti e i peggioramenti dei tempi di qualifica, confrontandoli con quelli ottenuti l’anno scorso e nel 2017, ovvero l’anno in cui è avvenuto l’ultimo grande cambiamento a livello regolamentare in Formula 1.

A differenza di quello di Melbourne, in questo fine settimana le vetture 2019 non sono state molto più veloci rispetto allo scorso anno. Due settimane fa, infatti, in Australia avevamo visto un miglioramento da parte di tutti i team ad eccezione della Williams, in gravi difficoltà. Ieri, invece, oltre al team di Grove anche altri quattro compagini hanno peggiorato il proprio tempo sul giro rispetto al 2018. Tra queste quelle che colpiscono di più sono sicuramente la Mercedes che ha peggiorato di 66 millesimi e la Red Bull che ha fatto anche peggio della Williams. Il team di Milton Keynes ha infatti registrato un tempo di 354 millesimi superiore rispetto alla passata stagione, quando era ancora dotata di propulsori Tag Heuer (Renault). Tra i peggiorati oltre ai tre team già citati figurano anche la Toro Rosso e la Renault, con quest’ultimo che ha addirittura mancato la qualificazione al Q3 a differenza del 2018.

Per quanto riguarda i miglioramenti la prima è stata la Ferrari che con Charles Leclerc ha battuto il record della pista stabilito lo scorso anno da Sebastian Vettel. Il monegasco lo aveva dapprima eguagliato nel primo tentativo in Q3, salvo poi migliorarlo di 72 millesimi al termine del secondo. Il suo team mate, invece, ha fatto addirittura peggio rispetto al 2018, registrando un crono di circa due decimi più lento rispetto alla passata stagione.

Piccolo passo in avanti anche per la Racing Point che, nonostante il mancato accesso al Q3, ha perfezionato il tempo 2018 di circa un decimo. I restanti team sono stati quelli che invece hanno fatto molti più passi in avanti. Partendo dalla Haas con entrambe le vetture nell’ultima fase. Il sesto posto di Magnussen a 5 millesimi dal quinto di Verstappen ha permesso al team americano di migliorarsi di mezzo secondo. Balzo in avanti per la McLaren che taglia il tempo 2018 di 1.4 secondi che, con gli 1.8 guadagnati nel 2018, è il team che più ha ridotto il tempo sul giro in due anni, con 3.2 secondi e quasi uno in più rispetto ad Alfa Romeo che, quest’anno, ha recuperato 2 secondi rispetto all’anno scorso, diventando così il team che più si è migliorato in 12 mesi.

Come detto la McLaren è quella che più ha migliorato negli ultimi due anni. Complice anche il passaggio da una Power Unit Honda non proprio performante a quella Renault, il team di Woking, che lo scorso anno aveva guadagnato 1.842 secondi, con i 1.399 di quest’anno ha diminuito complessivamente il tempo sul giro di 3.241 secondi. Il secondo miglior team è sicuramente Alfa Romeo che, a differenza dello scorso anno in cui è stata l’ultima per miglioramento, questa volta ha tolto 2 secondi piazzandosi al secondo posto con quasi 2.4 secondi spariti in due anni. Terzo gradino del podio per la Racing Point con 1.928 secondi guadagnati in due anni, battendo di appena 35 millesimi la Haas.

Pochi cambiamenti nei due top team Ferrari e Mercedes che hanno limato rispettivamente in positivo e in negativo i propri tempi, mantenendo pressoché invariata la situazione rispetto alla stagione precedente. Se per quanto riguarda Toro Rosso c’è poco da preoccuparsi con i due decimi persi ieri che portano comunque a un guadagno complessivo di 1.4 secondi in due anni, qualche dubbio sorge sia in Renault e Red Bull che hanno perso oltre tre decimi, con la casa francese che ha addirittura dimezzato quanto di guadagnato nel 2018. Infine in casa Williams aumenta a quasi 1.7 il gap complessivo dal 2017, quando Felipe Massa riuscì ad ottenere l’accesso al Q3.

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Immagine in evidenza: © Alfa Romeo Racing | Official Twitter Page