Quale miglior escamotage, per chiudere in bellezza i test di Sepang, se non quello di piazzare ben 4 moto davanti a tutti nella tabella tempi? La fautrice di questo episodio è stata Ducati che, con una stoica prova di forza, ha piazzato nell’ordine Petrucci, Bagnaia, Miller e Dovizioso nelle prime quattro posizioni della classifica. Un dominio senza precedenti, a vederla così, perlomeno sul giro secco.
Danilo Petrucci sembra aver digerito e convertito in ATP tutte le critiche ricevute nel corso dell’inverno. Accusato di essere semplicemente un ripiego, il ternano ha fino ad ora dato l’impressione di essere maturato ancor più e di aver limato i suoi difetti. Il record in 1.58:239 è la ciliegina sulla torta che corona un pre-campionato fino ad ora eccellente.
Se Petrucci cresce, Bagnaia impressiona. Colui che dovrebbe essere un rookie ha chiuso a soli 63 millesimi da Petrucci, riuscendo ad inanellare addirittura tre giri sul ’58, segno di una confidenza in crescendo con la GP18, e di una grande maturità, coadiuvata da una sana dose di talento. Non sfigurano né Miller, ad un decimo dal leader ed in netta crescita, né Dovizioso, in 1.58:538. Il forlivese è parso molto costante sul passo gara, dopo aver completato delle simulazioni in tandem con Danilo.
A causa del dominio rosso, la concorrenza si trova ad inseguire, con Vinales che suona la carica in 5° posizione. Lo spagnolo ha impressionato più che altro sul ritmo gara, oscillante tra il ’59 alto e lo ’00 basso, tanto da guadagnarsi anche il titolo di stakanovista di giornata, con 79 passaggi all’attivo. Segue Crutchlow, ad un decimo e mezzo da Maverick, e Aleix Espargaro, finalmente dotato di un’Aprilia competitiva, a poco meno di 8 decimi da Petrucci. Segnali di ripresa per Morbidelli e Nakagami, entrambi a 9 decimi dalla testa.
Leggermente in ritardo Valentino Rossi, decisamente più in palla sul ritmo che sul giro secco. Il Dottore è 10° e, dopo aver bene impressionato nei primi due giorni, non è riuscito nella zampata finale dell’ultimo giorno. Lo segue un acciaccato Marc Marquez, capace in ogni caso di aver contenuto il distacco entro il secondo e di aver percorso un gran numero di giri.
Per trovare una Suzuki bisogna scendere fino alla 12° posizione con Alex Rins. Lo spagnolo ha mostrato un interessante passo gara, ai livelli di Vinales, ma non ha avuto il guizzo giusto nel time attack. Seguono Bradl, Rabat, Mir e Quartararo. Dietro i rookies ecco le due KTM di Zarco e Pol Espargaro. Tanto lavoro da fare nel box austriaco, con una RC16 decisamente indietro rispetto alla concorrenza. Chiudono la classifica Oliveira, Abraham, Syahrin, Guintoli, Smith e Kallio.