La McLaren ha ufficialmente cominciato il programma di lavoro che porta alla 500 Miglia di Indianapolis. La scuderia di Woking, che nei giorni scorsi ha presentato ufficialmente la livrea della monoposto che scenderà in pista nell’edizione numero 103 della gara più blasonata della IndyCar, ieri ha effettuato una giornata di test privati al Texas Motor Speedway per cercare di arrivare al mese di maggio con un po’ di km sulle spalle.
Sull’ovale di Fort Worth Fernando Alonso ha finalmente potuto prendere per la prima volta confidenza su un superspeedway con la DW12-Chevrolet equipaggiata dallo universal bodywork, dopo aver provato nel settembre scorso la vettura della IndyCar al Barber Motorsports Park. Il pilota spagnolo ha completato 105 giri nella sessione di prove private, non commettendo particolari errori e badando principalmente alla ricerca di un buon assetto piuttosto che al tempo sul giro.
“E’ stata una buona giornata – ha dichiarato Alonso, che quest’anno correrà col numero 66 per ricordare la prima vittoria della McLaren alla 500 Miglia di Indianapolis con Mike Donohue – Sono stati solo i primissimi giri, perciò abbiamo cercato di conoscere meglio la macchina girando piano. E’ bello essere tornati a girare su un ovale, anche se c’è da abituarsi all’assetto asimmetrico e alla vettura che tira a sinistra. E’ ancora strano abituarsi alla guida diversa richiesta dagli ovali, e questo vale soprattutto per il Texas, che ha un banking elevato in particolar modo in curva 3 e curva 4. E’ molto diverso da Indianapolis, ma speriamo che ci abbia dato una buona base di preparazione. Nel test ho cercato essenzialmente di trovarmi a mio agio con la monoposto. E’ una vettura diversa, un team diverso e perciò ho dovuto trovare la posizione giusta nell’abitacolo, abituarmi alla nuova pedaliera, sistemare bene il volante ecc… Per il team è importante decidere bene tutti i ruoli e capire chi deve fare cosa. E’ tutto nuovo per tutti noi, perciò dobbiamo provare adesso per cercare e risolvere i problemi nei test, così da non averne alla 500 Miglia di Indianapolis”.
Il due volte campione del mondo di Formula 1 ha poi aggiunto: “E’ ancora troppo presto per dire come mi sento in macchina, perché non ho volutamente spinto nei test. Suppongo, date le opinioni dei miei colleghi, che la vettura abbia molto meno carico aerodinamico rispetto al passato. Sono più difficili da guidare, soprattutto quando ci si trova in condizioni di traffico. Oggi questo non era un problema, perché giravo da solo, ma quest’anno la sfida sarà difficile, anche perché non faccio parte della famiglia Andretti: siamo da soli. Ora mi sento molto più preparato del 2017. Conosco tutta una serie di cose e procedure che la prima volta ho dovuto apprendere, e questo mi farà risparmiare delle energie e arrivare alla qualifica e alla gara più concentrato e riposato. Io comunque prendo questa gara come se la dovessi affrontare per la prima volta: non voglio dare nulla per scontato. Mi riguarderò le gare del passato, lavorerò molto al simulatore e farò un sacco di prove di partenza e di pit stop. Voglio prepararmi al massimo”.