Gabriele Tarquini, in un’intervista rilasciata ai colleghi di Omnicorse, si è detto ancora molto scottato dalla gestione delle cause che hanno portato alla morte Ayrton Senna. L’attuale pilota del team Castrol Honda nel WTCC, primo a rendersi conto della rottura del piantone dello sterzo nella Williams del brasiliano, ha spiegato che troppe persone hanno cercato di infangare la memoria di Senna, raccontando bugie e modellando la realtà a proprio piacimento. Ecco le parole di Gabriele Tarquini: “Qualcuno sapeva e non voleva parlare.”
“Chi ha parlato è stato “indottrinato” dall’alto. Troppi lati oscuri in questa vicenda hanno infangato la memoria di Ayrton, è stata una vera schifezza. Nei dati del computer si scoprì che il volante del brasiliano faceva le bizze già da qualche giro: un’assurdità se si pensa che è una delle parti che non deve avere “gioco”, su qualsiasi auto. Era chiarissimo che qualcosa si stava rompendo, ma c’è chi ha inventato spiegazioni ai limiti dell’insopportabile, per chi le sentiva e conosceva la meccanica delle F1. La pensava come me anche il grande Michele Alboreto. Si infuriò pure lui e ne disse di tutti i colori a chi di dovere. Al processo eravamo presenti, dopo aver letto certe balle non ci aspettavamo di sentirle ripetere davanti ad un giudice. Una tristezza e una rabbia che ancora mi fanno riflettere. Ayrton resta un grandissimo, nessuno deve permettersi di mancargli di rispetto raccontando bugie” ha concluso.
Intervista integrale sul sito www.omnicorse.it