Susie Wolff, 22 anni dopo Giovanna Amati, nel 2014 è stata la prima donna a guidare ufficialmente durante un weekend di gara di Formula 1. La pilota scozzese, dal 2012 in Williams come collaudatrice/test driver, grazie ai suoi ottimi risultati nelle prove in cui è stata impegnata e al fatto che la scuderia le avesse permesso di correre in due prove libere nella passata stagione (Gran Bretagna e Germania), sembrava poter essere vicina ad una possibile promozione come titolare, qualora Massa o Bottas non fossero stati in grado di correre. Ma la nomina di Adrian Sutil come terzo pilota, poco prima del Gran Premio della Malesia di quest’anno, pare aver affossato le speranze della Wolff di arrivare a correre veramente una gara, come se la Williams non fosse convinta delle sue capacità di competere in corsa.
Sensazioni confermate dalla stessa Susie Wolff in un’intervista alla BBC: “Ho dimostrato di avere delle capacità, sono in un team competitivo e guido una vettura che può lottare ogni gara per il podio. Ma quando Adrian ha firmato come terzo pilota è stato come dire ‘Si, sei vicina a diventare titolare, ma sei ancora molto lontana’. E’ un compito difficile per ogni pilota, indipendentemente dal sesso, arrivare dove sono ora, passando attraverso tutte le categorie dove ho corso e vinto e, inoltre, facendo molti sacrifici per andare avanti. Ma il motorsport, che lo si ami o lo si odi, non si basa puramente sul talento. Non è mai stato così e mai lo sarà“.