Susie Wolff annuncia il suo ritiro dal mondo delle corse
04 Novembre 2015 - 12:16
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La donna che è riuscita a guidare una vettura di Formula 1 22 anni dopo Giovanna Amati decide di abbandonare il mondo delle corse. Ovviamente stiamo parlando di Susie Wolff, attuale test driver della Williams, che ha corso in quattro sessioni di prove libere tra 2014 e 2015, ma che non ha mai avuto una vera chance concreta di gareggiare in Formula 1. E anche per questo motivo la pilota scozzese ha deciso di ritirarsi dalle gare, conscia del fatto che non avrebbe mai potuto arrivare a correre almeno una gara con la Williams. Così questa mattina, tramite un annuncio in tv alla BBC e un comunicato stampa, diffuso in varie lingue, la Wolff ha voluto ringraziare tutti quelli che l’hanno sostenuta in carriera, permettendole di arrivare a un passo dal correre in Formula 1. Susie rimarrà, comunque, nell’ambiente motoristico, divenendo una sorta di ambasciatrice per promuovere e celebrare questo genere di sport nel mondo delle donne. Di seguito riportiamo la versione italiana del comunicato:

È TEMPO DI APPENDERE IL CASCO AL CHIODO

Tante cose nella vita si avverano al momento giusto. Specialmente nel mio mondo. Pe me è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo e di considerare completato il percorso.
La Race of Champions (Corsa dei Campioni) sarà la mia ultima gara. Ho iniziato quando avevo 8 anni su una pista di go-kart sulla costa occidentale della Scozia e sembra che avrò l’opportunità di concludere rappresentando il mio paese in competizione con alcuni dei più grandi piloti mondiali.
È stato un percorso incredibile con molti alti e bassi. Mi sento una privilegiata per avere trasformato la mia passione nella mia professione.
Sono stata cresciuta da genitori brillanti che mai una volta mi hanno fatto pensare che lo sport del motore fosse più adatto a ragazzi o che stessi prendendo una strada abbastanza insolita per una ragazza. Loro mi hanno instillato la convinzione di poter raggiungere qualsiasi traguardo se fossi stata determinata e avessi lavorato sodo.
A 13 anni, il sogno e il traguardo è diventata la formula 1. Vi sono arrivata davvero molto vicino. Ho cercato e lottato molto duramente per riuscire a entrare in quella griglia di partenza, ma con quello che è successo all’inizio di quest’anno e con l’ambiente che esiste ora in F1 non è probabile che succeda.
Il mio sesto senso mi dice che è ora di muoversi. È tempo di esplorare nuove sfide e addentrarmi in nuovi ambienti. Da persona sportiva è sempre difficile sapere quando ci si debba fermare, ma per me il percorso si è concluso.
Guardando indietro al passato, vi sono momenti fondamentali che resteranno sempre straordinari. La finale del campionato del mondo di go-kart, il mio primo podio in Formula Renault ed essere una delle finaliste nel Gran Premio annuale dei giovani piloti nel British Racing Drivers’ Club (BRDC), ma io sarò sempre grata alla mia buona stella gara per il mio grande successo con la Mercedes Benz nel campionato tedesco Touring Car.
È stata la mia occasione. Ho colto l’opportunità ed ho affrontato la sfida. E questo non solo mi ha fatto trascorrere 7 splendidi anni ma, cosa ancora più importante, mi ha fatto incontrare un uomo che ha creduto nei miei sogni, che mi ha spinto a raggiungere il massimo delle mie possibilità e che continua a motivarmi di giorno in giorno. Un uomo che ora ho la fortuna di chiamare mio marito.
Il mio progresso in formula 1 è venuto così a rappresentare molto di più di una pilota da corsa che tenta semplicemente di raggiungere il culmine dello sport. È stata anche la speranza che finalmente ci possa essere finalmente una donna nella griglia di partenza. Ho cavalcato l’onda, ho accumulato energia dal sostegno ricevuto ed ho lottato duramente. C’erano coloro che volevano che succedesse. E c’erano quelli che non lo volevano.
Posso dirvi soltanto che ho dato tutta me stessa. Penso che la F1 sia pronta per una competitiva pilota da corsa che possa ottenere risultati al massimo livello? Si. Penso che sia fattibile per una donna? Assolutamente si. Penso che accadrà presto? Purtroppo no. Abbiamo due problemi, un numero insufficiente di ragazze che iniziano a praticare il go-kart in giovane età e un modello non chiaro del ruolo. A volte hai proprio bisogno di vedere il risultato per crederci.
I temi di cui voglio occuparmi. Voglio restituire qualcosa di quanto ho ricevuto e voglio dare un sostegno alla prossima generazione. Assieme alla MSA (Motor Sports Association) lanceremo una nuova iniziativa volta a celebrare le donne che hanno successo nello sport del motore, in pista e fuori pista ora e illustreremo alla prossima generazione le scelte per loro possibili nello sport del motore. Io ho avuto il coraggio di essere diversa, voglio incoraggiare altre a fare lo stesso.
A parte questo, sono entusiasta del futuro. Mentre questa porta ora si chiude, aspetto con impazienza di aprire la prossima. Continuando e migliorando.