Tra i giovani più promettenti del panorama internazionale c’è sicuramente Michael Ruben Rinaldi, classe ’95 di Rimini, ‘prodotto’ dei programmi sportivi della Federazione Motociclistica Italiana.
Attualmente impegnato nell’Europeo Superstock 600 in sella alla Kawasaki ZX6-R del San Carlo Team Italia, il forte pilota romagnolo ha colto due podi nei primi tre round della serie continentale, sfiorando in ogni occasione la vittoria. Già protagonista di tre gare nel Mondiale Moto3 2012 ed una lo scorso anno come sostituto di Andrea Locatelli nel Team Italia, Rinaldi occupa attualmente la terza piazza nella classifica generale della Superstock 600, con 35 lunghezze di ritardo dal leader Toprak Razgatlioglu. Vice Campione Italiano Moto3 nel 2013, il 19enne residente a Sant’Arcangelo di Romagna sta mettendo in mostra il suo talento gara dopo gara, ed è ora chiamato ad una prova cruciale sul tracciato amico di Imola il prossimo 9 maggio, dove andrà in scena il quarto appuntamento della serie europea.
Come giudichi questa prima parte di stagione?
Sinceramente non ci aspettavamo di essere subito così competitivi. Pensavo di essere nel gruppo di testa ma non di ottenere la pole position nella prima gara di Aragon. Le due prove in Spagna sono state molto combattute, Toprak (Razgatlioglu n.d.r) è un osso duro. In Gara1 non mi aspettavo mi attaccasse all’ultima curva, pensavo fosse più indietro, sono stato un po’ ingenuo, mentre in Gara2 non ero abbastanza veloce in rettilineo per superarlo. Ho pensato di passare al comando nella chicane ma quando ho forzato l’attacco sono scivolato. Ho fatto due errori: il primo meno grave, quello della domenica sicuramente più “pesante”…diciamo che è tutta esperienza che si accumula.
Ad Assen?
In Olanda sono arrivato molto carico e come ad Aragon ero in lotta per il podio. In realtà invece di essere io e Toprak eravamo in tre (con il finlandese Tuuli n.d.r.) a lottare per la vittoria. Purtroppo nel corso della gara sono arrivato lungo ad una staccata per evitare uno dei miei avversari ed ho perso terreno. Da lì in poi è stata una prova in salita e non sono più riuscito a riprendere il comando della corsa. Sono arrivato nuovamente secondo, sono sempre costante, ora manca quel piccolo passo in avanti per la vittoria.
Sei stato subito a tuo agio con la Ninja ed il San Carlo Team Italia?
Sì, con la Kawasaki mi sono trovato molto bene, la squadra in cui sono adesso ha vinto per due volte consecutive il Campionato ed è la formazione di riferimento della categoria. Grazie al team, alla Federazione e ai miei sponsor personali che mi stanno dando una grande mano, questo inverno ho potuto svolgere un ottimo allenamento ed i frutti si sono visti in queste prime gare.
Per i tuoi 19 anni si adatta più lo stile di guida di una Moto3 o di una Superstock?
Lo scorso anno con la Yamaha è stato difficile il salto dalla Moto3 alla 600. Fisicamente è davvero molto dura, ho fatto molta fatica nel passaggio da una categoria all’altra. Ora ho cambiato lo stile di guida, lavorando molto su quest’aspetto nell’inverno scorso. Se Rossi e Marquez si sporgono così tanto fuori dalla moto un motivo ci deve essere. Ho provato varie volte a fare come loro ed ora mi vene istintivo, ho scoperto che riesco a far girare meglio la moto anche se ovviamente non è quello che ti fa arrivare primo. Se tocchi terra con il gomito non vinci, se invece lotti per vincere e devi trovare il pelo nell’uovo allora serve affinare anche questi dettagli.
Lo scorso anno hai disputato una gara con il Team Italia nel Mondiale Moto3. Pensi di seguire il percorso verso il Motomondiale come sta facendo Franco Morbidelli o credi di restare nel paddock della Superbike come Marco Faccani?
È un bel punto di domanda. Se dipendesse solo da me il Motomondiale è il Motomondiale, però anche la Superbike è un’ottima scuola e da lì si può fare il salto in MotoGP nell’arco di 4-5 anni. Se quest’anno mi proponessero il Mondiale Moto2 in un buon team sarebbe un piccolo sogno che si avvera sebbene andare in Supersport sarebbe bello perché il livello è alto. In fin dei conti devo far bene quest’anno, pensare a vincere in Superstock e poi si vedrà.
Qual è l’obiettivo per Imola?
Dobbiamo stare davanti a Toprak perché se dovesse vincere anche questa gara il Campionato sarebbe perso. Il tracciato mi piace molto, lo scorso anno ho ottenuto il mio miglior risultato in sella alla Yamaha (5° n.d.r.), sono positivo, l’obiettivo è vincere. Cercheremo di mettere a punto la moto sin dalle prime prove ed in gara si vedrà. Razgatlioglu ha tanti punti di vantaggio ma non conosce la pista e questo è un fattore a mio favore. Se qualcuno riuscisse ad inserirsi tra noi togliendo dei punti al turco sarebbe importante per la mia classifica; spero nell’aiuto di qualche wildcard.