Grazie ad un secondo posto alle spalle dell’ultimo dei rivali rimasti, l’americano PJ Jacobsen, a Magny-Cours Kenan Sofuoglu cala il poker iridato.
Non è stato un anno facile per il trentunenne turco, sia per i momenti difficili in pista ma soprattutto per la tragedia che si è aggiunta ad una vita già costellata da sfortune familiari. Una dedica toccante e doverosa al primogenito Hamza, scomparso prima di Sepang dopo pochi mesi dalla nascita. Nonostante la tragedia, il cuore di Sofuoglu e la sua voglia di vincere gli hanno permesso di mantenere i nervi saldi sull’obiettivo, riuscendo a fiaccare prima la resistenza di Jules Cluzel e poi dell’americano Jacobsen.
Dopo i primi due titoli iridato in sella alla Honda del Hannspree Ten Kate nel 2007 e nel 2010, Sofuoglu è tornato al successo due anni più tardi alla sua prima stagione di rapporto con Kawasaki. Dopo l’approdo al Team Puccetti Racing a al termine della stagione 2014, Sofuoglu porta in trionfo la formazione di Manuel Puccetti dopo una gara in cui Jacobsen e Sofuoglu si sono sfidati in pista scavando un solco sul primo degli inseguitori, Lucas Mahias.
Miglior pilota italiano a traguardo è stato Lorenzo Zanetti, quarto con la MV Agusta davanti a Kyle Smith e Wahr mentre rammarico per la gara di Alex Baldolini, out quando era in lotta per il podio.