“Silenziosamente rumoroso” (© Guido Meda). Il riassunto, in due parole, della pole position di Valtteri Bottas quest’oggi al Gran Premio di Spagna, sul circuito di Catalunya. Un giro impressionante, rapidissimo, preciso, spaventoso. 1.15:406, da brividi. Un giro arrivato dopo sì il miglior tempo in FP1 e FP2, ma anche dopo la super prestazione di Hamilton nelle FP3 e il suo cosiddetto “T3 da paura”. Un giro che gli permette di ottenere la terza pole consecutiva, da leader del Mondiale, battendo ancora una volta colui che di pole se ne intende, eccome.
Lewis Hamilton ne esce sconfitto, piegato e forse anche un po’ frustrato. Tante correzioni nel primo giro lanciato della Q3, tante sbavature; non che poi sia andata meglio nel secondo tentativo, bisogna sottolinearlo. Il rischio di rivivere una situazione simile al 2016 è alto: sarà un test psicologico importante per la psiche del #44. Sebastian Vettel chiude terzo, encomiabile, e tira fuori il massimo, e forse qualcosina in più, dal potenziale della sua SF90, troppo indietro rispetto alle Frecce d’Argento. Incolore Charles Leclerc, quinto, a panino tra le due Red Bull di Max Verstappen, 4°, e Pierre Gasly, 6°, clamorosamente vicine alle rosse. La Haas ritorna quarta forza, mentre spiccano le prestazioni di Daniil Kvyat, 9°, e Daniel Ricciardo, 10°. In caduta libera Alfa e Racing Point.
-Q1
Grande equilibrio nel corso della prima sessione, almeno per quanto riguarda la parte centrale dello schieramento. In forma smagliante la McLaren che, con un colpo di reni piazza Norris 6° e Sainz 8°. Positiva anche la Toro Rosso, con Albon 9° e Kvyat 11°, mentre si tiene qualcosa nel taschino la Haas. Brividi per Ricciardo, che passa il turno per soli 19 millesimi sul compagno di squadra Hulkenberg, a confermare un altro weekend negativo per la scuderia francese. Superlativo Russell, che chiude a soli 4 decimi da Giovinazzi, staccando di un secondo e due Kubica. In difficoltà la Racing Point, che porta il solo Perez in Q2, vedendo sprofondare Stroll in 17°.
-Q2
Nel secondo turno le Mercedes cominciano a buttare giù i carichi pesanti, rifilando distacchi astronomici alle Ferrari e al resto della concorrenza. Se Vettel si assicura comodamente il terzo posto, deve faticare un po’ di più Leclerc. Dopo un primo giro da 11° posto, il monegasco chiude sotto la bandiera a scacchi quarto. Nei concitatissimi minuti finali, escono a sorpresa le McLaren, dopo una stupenda prima parte di qualifica, assieme ad Albon, Raikkonen e Perez. Brillanti Kvyat e Ricciardo, che passano il turno assieme alle Haas e alle Red Bull.
-Q3
Inizia la vera lotta. Ferrari più competitiva nel T1, Mercedes padrona assoluta del T3. Parte il giro di Hamilton, ma non è per nulla esaltante: errori, correzioni e sbavature; 16.0. Dietro di lui Bottas: buon T1, ottimo T2, sotto la bandiera a scacchi è 1.15:406. Mostruoso. Lasciate solo le briciole agli altri. Vettel si piazza terzo, tallonato a stretto contatto da un ottimo Verstappen, da Leclerc e Gasly. Secondo tentativo per tutti, ma la pista sembra essere peggiorata, ergo classifica confermata. Haas buona in 7° e 8°, Kvyat e Ricciardo MVP di giornata.