“Benjamin Hoyle era un tecnico in scadenza di contratto con Mercedes e c’è stato qualche contatto informale, con noi ma presumibilmente anche con altre scuderie. Non esiste comunque nessun contratto tra il sig. Hoyle e la Ferrari.” Questa la risposta arrivata da Maranello, alle accuse della casa tedesca su un presunto “futuro scambio” di dati ( a seguito di un’assunzione ) tra Hoyle e la scuderia italiana. Ma facciamo un passo indietro. Benjamin Hoyle era uno dei quattro team leader della divisione motori Mercedes di Brixworth, in Gran Bretagna, sotto la guida di Andy Cowell, progettista delle power-unit che hanno dominato gli ultimi due mondiali di Formula 1. Dopo aver comunicato di voler lasciare il team ad inizio anno, era stato spostato in DTM ad Aprile per poi presentare lui stesso le dimissioni a Maggio. Mercedes però, ritiene che nei successivi cinque mesi Hoyle avrebbe continuato a scaricare documenti protetti da segreto industriale, soprattutto dopo il primo contatto con la Ferrari, risalente al Gp d’Ungheria. Accuse abbastanza pesanti dunque, se non venisse provato che quei documenti erano destinati al futuro impiego di Hoyle. Senza nessun contratto firmato la Ferrari si trova in una posizione di sicuro vantaggio, anche se, è evidente che a Maranello non vogliano incrinare un “buon rapporto” che li lega a Mercedes, soprattutto ai fini delle decisioni politiche legate al Circus che spesso li vede concordi.
Giuseppe Papilio