Sonoma o Infineon, come volete chiamarlo è uno dei tracciati d’eccellenza del massimo circuito Nascar, un tracciato composto da 9 curve a destra e 5 a sinistra che richiede un estenuante concentrazione.
Gara lunga con i suoi 110 giri, ha visto grandi colpi di scena, sorpassi e ritiri clamorosi. Il più spaventoso quello di Kenseth che ha urtato le barriere, uscito per fortuna senza conseguenze. Bowyer e Harvick si sono “incastrati” alla fine del tornate in fondo al circuito creando un tappo al plotone di auto che li seguiva.
Il vincitore però è sorprendentemente Carl Edwards abile nel staccare tutti nella ripartenza superando McMurray con gomme meno “fresche”. Azione che gli ha consentito di prendere metri dallo scatenato Gordon. Il californiano scattato dalla quindicesima posizione ha dimostrato di essere l’auto a vincere durante tutto il tratto della competenza, superando auto come un coltello che taglia il burro. Gli ultimi giri per Edwards sono all’ ultimo respiro: Gordon recupera metro su metro nei suoi confronti mettendo sulla brace del pepe per il finale di gara. Edwards all’ ultimo giro chiude la porta in faccia al campione californiano e riesce mettere Ford davanti a tutti, o meglio ancora alle affamate Chevrolet che venivano da 5 vittorie consecutive.
Da segnalare la magistrale prova di Earnhardt Jr per la prima volta nei primi dieci a Sonoma in carriera. Top five per Jamie Mac, il poleman sempre autore di buone prove nei tracciati. Delude invece il favorito della vigilia, il canguro Marcos Ambrose partito dalla posizione ventidue lo si attendeva in una rimonta spettacolare, in parte completata dato che ha comandato qualche giro, ma ha faticato parecchio, forse puntando alle due soste anziché tre lo ha costretto ad avere un’ auto meno competiva nel tratto finale di gara. Chiude con discreto ottavo posto.
Ford e Roush sorridono di nuovo mettendo Edwards come terzo contendente per il titolo insieme al duo Penske Logano e Keselowski.