Un anno fa Carlo Vanzini, su Sky Sport 24, dava l’annuncio del ritorno della Formula 1 sugli schermi della pay tv.
Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: è stato lanciato il primo canale della storia interamente dedicato alla Formula 1 e per la prima volta in assoluto l’esclusiva della F1 è passata in mano alla tv a pagamento. Dopo sei gare, e in occasione dell’ “anniversario” del ritorno di Sky, proviamo a fare qualche considerazione sul servizio finora offerto, parlando sia dei punti forti, sia di quelli deboli.
PUNTI DI FORZA – Innanzitutto il ritorno di Sky ha ridato agli spettatori la possibilità di assistere alle prove libere (per gli abbonati), senza essere costretti a ricorrere allo streaming russo, portoghese e compagnia bella, il che è sicuramente un fattore positivo: ora i weekend non iniziano più al sabato pomeriggio, ma il venerdì mattina, e se avessimo aspettato qualcun’altro… avremmo aspettato Godot! Sulle prove libere qualcuno prova sempre a dire che sono inutili e che guardarle o no non fa differenza: non è così. Lo spettatore attento riesce a capire già dalle simulazioni di long run del venerdì come sono messi i vari team. E qui entra anche in gioco il lavoro di Sky, che nelle libere è molto buono: con gli infiltrati ai box Genè (per Ferrari), Valsecchi (per Lotus), e gli inviati Boselli e Sangiorgio, lo spettatore sa sempre se i piloti sono contenti o no del feeling con la vettura, quale lavoro stanno svolgendo e anche alcune modifiche apportate. Esempio: nel venerdì della Malesia abbiamo visto Raikkonen migliorare sensibilmente le sue performance, e Valsecchi ha spiegato che era stato dato un “clic” all’ala anteriore per caricarla maggiormente. Molto bella anche l’iniziativa del “team day” al venerdì, con l’inviato box di turno che segue da vicino le libere di un team intervistando ingegneri, mostrando la telemetria, come lavorano i tecnici e quant’altro. Ancor più bello che Sky abbia iniziato con la Marussia, in Cina, mostrandoci quanto è maniacale anche il lavoro in una squadra di basso rango.
Per quanto riguarda al modo di seguire la F1, l’arrivo di Sky ha segnato un enorme passo in avanti. L’interattività apre tutto un altro scenario per seguire la Formula 1, permettendo all’appassionato di immergersi negli on board, o anche di ascoltare tutti i team radio.
Fondamentali il monitor dei tempi e il race control, per sapere sempre cosa succede in pista. Sicuramente a molti italiani non interessano i vari onboard, il race tracker e compagnia bella, ma seguire qualifiche come quelle di Montecarlo col race control o con la regia internazionale è una cosa molto diversa: è la differenza tra il sapere secondo per secondo come si evolve la pista e l’essere alla cieca.
Inoltre con Sky la Formula 1 si può seguire anche fuori casa tramite Sky Go, cosa che in passato non era possibile. Positivo anche che dal lunedì dei gran premi Sky proponga alcune sintesi di gp storici, permettendoci così di vedere alcune gare che hanno fatto la storia di questo sport. Belli anche gli speciali “I Signori della F1.”, in particolar modo quello su Patrese e quello su Barrichello.
Il lavoro del team di Sky è buono. Vanzini, anche se è un po’ meno caldo rispetto al passato (per direttiva?), commenta bene e sa raccontare allo spettatore la situazione in pista con molta professionalità e competenza. Ottimo il suo modo di raccontare le libere, tenendo sempre d’occhio il long run e il lavoro di preparazione dell’assetto. Ha anche l’umiltà di rispondere costruttivamente alle critiche e di fare tesoro di ogni suggerimento, a differenza di qualche rete che dopo le critiche per la perdita dei diritti in esclusiva ha cancellato il profilo twitter. Genè, che a volte ci fa un po’ sorrdiere con i suoi “abbia subitamente”, “salteggia” e simili, è molto bravo nel notare cose che lo spettatore medio non coglie. Ci ricordiamo ancora il testacoda di Hamilton in Belgio 2008 in cui notò una minuscola bandiera gialla in fondo allo schermo, ma quest’anno non è stato da meno in Australia 2013 (rischio di collisione Alonso-Pic) e a Monaco (incidente Kimi-Perez). Luca Filippi si è calato perfettamente nel ruolo di inviato-opinionista-commentatore: sempre molto preciso e anche quando presenta il pre gara della GP2 se la cava alla grande. Molto brava anche Mara Sangiorgio, che però in tv non si vede molto, poichè cura i servizi per Sky Sport 24 e Sky TG 24.
ALTRE CONSIDERAZIONI SUL COMMENTO – Complessivamente il commento è buono. E comunque, per chi non lo gradisce, come dice lo stesso Vanzini, c’è la possibilità di mettere l’audio nativo e di sentire il suono dei motori in audio dolby 5.1: puro spettacolo. Questa è una grossa novità che la concorrenza non offre. Questo va detto a chi non piace Vanzini o a chi pensa che Genè sia troppo pro Ferrari, anche se a noi non sembra che ci sia troppa faziosità pro Maranello: c’è una normale benevolenza per la Rossa, ma anche grande rispetto per tutti gli altri. Non abbiamo ancora sentito cose del tipo: “C’è un incidente, ma l’importante è che ci sia la Ferrari in testa.”
PUNTI DEBOLI – La prima cosa che salta all’occhio è Sarah Valentina Winkhaus. La bella presentatrice del Paddock Live si impappina spesso nei discorsi, come è normale che sia dato che è per metà straniera e l’italiano non lo parla perfettamente. Non era forse meglio usarla come inviata? Non era meglio scambiare il ruolo suo e di Mara Sangiorgio (che tra l’altro è gradevole alla vista)? Inoltre Sarah Winkahus sbaglia spesso a lanciare i servizi. Sempre sul team di Sky, stona un po’ l’assenza sui circuiti di un tecnico di livello: Vandone è solamente collegato dallo studio. Le sue animazioni sono carine, ma non sempre ha la capacità di spiegare semplicemente dei concetti non facili per chi di tecnica non capisce molto: inoltre il fatto che non sia ai gran premi non permette a Sky di poter analizzare tutti gli aggiornamenti portati dalle squadre per quello specifico gran premio. Sky pare essersi accorta del problema e ha preso Alberto Antonini, che è uno dei giornalisti più preparati tecnicamente, ma se poi commenta le libere invece di essere al paddock siamo sempre nella stessa situazione, specie se guardiamo la concorrenza, che sotto questo punto di vista offre un prodotto impeccabile con Piola e Bruno. Boselli è bravino, ma poco intraprendente se paragonato a Biagio Maglienti, inviato di Tele+ e Sky negli anni passati. Antonini è bravissimo quando parla di tecnica e non è male come opinionista, ma deve smetterla di fare tutte quelle battutine e di sfottere i piloti lenti. Siamo ancora un po’ indietro rispetto allo squadrone del 2008, quando De Luca commentava la Porche Supercup, ai box c’era Maglienti e alla tecnica Piola coadiuvato da Tredozi.
Il Paddock Live non è sempre gestito benissimo: capiamo che essendoci diverse interviste da fare sia difficile approfondire tutti gli argomenti, ma spesso Jacques Villenueve non ha neanche il tempo di esprimere il suo parere che viene interrotto dalla Winkhaus per passare ad un altro argomento. Spesso vengono fatte interviste solo ai protagonisti, ma qui pare che ci siano vincoli più restrittivi della FOM sul tempo in cui i giornalisti possono stare al “ring” per fare domande ai piloti.In molti si lamentano del fatto che Sky Go che tende ad incepparsi spesso quando ci sono tanti utenti, il che rende difficile vedere la F1 fuori casa.
CAPITOLO GP2-Indycar. Su Massimo Discenza nulla da dire: ha fatto enormi progressi dal gp della Malesia, e se la cava bene al commento. Anche la performance solitaria nella prima gara di Detroit della Indy è stata più che buona. C’è da dire che Discenza sembra più a suo agio al commento della Indycar: si vede che le corse americane gli piacciono, e l’accoppiata con Daniele Galbiati funziona a meraviglia, anche perchè Galbiati ha una passione incredibile per l’Indycar e riesce a trasmetterla allo spettatore nel migliore dei modi.
Nota dolente sulla GP2 non viene commentata in loco, ma dagli studi di Milano (per contenere i costi, è vero, ma con tutto il personale che Sky manda ai gran premi…). Vero che Discenza, dovendo commentare la Indy non può essere sempre ai gran premi, però per alcune gare non concomitanti sarebbe stato bello averlo sul circuito, così da poter utilizzare Filippi come commentatore tecnico.
Niente di negativo da dire nemmeno su Rosario Triolo, commentatore di GP3 e Porche Supercup.
Citando le parole di Carlo Vanzini di un paio di giorni fa: “Diciamo che abbiamo messo la macchina in pista e abbiamo fatto l’installation lap. Man mano verifichiamo i componenti e cerchiamo di fare degli upgrade.” L’installation lap è filato liscio: è ora di vedere come si comporta la macchina dopo lo spegnimento del semaforo.
Per adesso: voto 7.