Sky e Rai: facciamo un po’ di chiarezza sui diritti tv
28 Gennaio 2015 - 8:44
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Per il terzo anno consecutivo la F1 non sarà visibile interamente visibile in diretta in chiaro. L’esclusiva della Formula 1 è in mano alla pay tv satellitare Sky, che trasmetterà tutti i gp di F1, GP2, GP3 e Porsche Supercup in diretta e in HD. Durante le qualifiche e le gare di F1 (e nelle prime tre repliche delle stesse) gli abbonati Sky potranno usufruire del mosaico interattivo schiacciando il tasto verde sul telecomando.

La Rai, come nei due anni precedenti, trasmetterà 9 gare in diretta, e in tutti e questi 9 weekend di gara le dirette Rai inizieranno a partire dalla prima sessione di prove libere. Le altre undici gare invece saranno trasmesse in differita.

Con l’avvicinarsi del campionato, e dopo l’annuncio di Sky delle gare che andranno in diretta solamente sulla pay tv, continuano a diffondersi leggende metropolitane sui dirtti TV, sul ruolo della Rai, e sui criteri che portano la televisione di stato a scegliere i gran premi da trasmettere in diretta. Per questa ragione cerchiamo di fare chiarezza sui meccanismi di spartizione delle gare tra Rai e Sky e sui contratti in essere con la FOM.

Innanzitutto, partiamo col dire che la situazione dei diritti tv riguardanti la Formula 1 sarà questa fino al 2017. Maurizio Losa, ex vicedirettore Rai con la delega ai motori, nel 2013 ha confermato che la tv pubblica ha firmato un contratto fino al 2017 nel quale si prevede che la Rai trasmetterà in diretta circa metà gare, mentre l’altra metà dovranno essere mandate on air in differita di almeno tre ore dalla fine dell’evento. Su Sky, invece, tutta la stagione di F1 andrà sempre in diretta, a partire dalla conferenza stampa dei piloti del giovedì su Sky Sport F1 HD.

I meccanismi di selezione delle gare prevedono che, nelle trattative tra Sky e Rai, i primi tre gran premi li scelga la Rai, anche se il Gp di Monza è un’opzione obbligata per via della legge Gasparri. Sky, in seguito, decide tre gare che vanno in onda, in esclusiva, sul satellite. Dopodiché le due emittenti TV proseguono la contrattazione, con Rai che decide un gran premio da trasmettere in diretta, poi Sky ne “blocca” un altro, e così via, tenendo sempre presente che la Rai non può avere più di due dirette consecutive e che non possono esserci più di due gran premi in diretta sulla sola pay tv. Ci teniamo a precisare che le stesse modalità di contrattazione avvengono anche in Inghilterra tra Sky e la BBC, dato che è la FOM a stabilire le regole del gioco.

Per questo motivo è inutile attaccare solo la Rai o solo Sky per la scelta dei gp che andranno in diretta anche in chiaro: ci sono dei paletti stretti imposti dalla FOM. Quindi, per fare un esempio, se Rai come prime tre gare da trasmettere in diretta sceglie Monza, Abu Dhabi (ultima del campionato) e Austin (per l’orario di trasmissione “scomodo”), forzatamente non potrà mandare in diretta o il Gp del Brasile o quello del Messico, visto che non può avere più di due dirette consecutive.

Ci sono state molte critiche alla Rai per la scelta dei nove gran premi che andranno in diretta, cioè Cina, Monaco, Gran Bretagna, Ungheria, Italia (obbligatorio), Singapore, USA, Brasile, Abu Dhabi. Una decisione che ha sollevato critiche a causa del fatto che i Gp del Canada e del Messico saranno trasmessi a tarda sera. Per dare uno sguardo Oltremanica, la BBC ha scelto di trasmettere in diretta dieci gare: Malesia, Bahrain, Canada, Gran Bretagna (obbligatorio), Ungheria, Belgio, Giappone, Russia, Brasile, Abu Dhabi. Anche la tv pubblica inglese sarà costretta a mandare in onda a orari molto scomodi due gare: Stati Uniti e Messico.

Per concludere, su altri portali d’informazione alcuni utenti diffondono voci secondo le quali la F1 tornerà in chiaro su Mediaset nel 2016. Notizia assolutamente priva di fondamento: Mediaset non ha intenzione di aumentare il budget a disposizione della redazione sport, e l’unico investimento significativo già programmato riguarda la SBK e le categorie di contorno. Le possibilità che la F1 torni su Mediaset sono sotto lo zero.