Side by Side | Kimi ha sbagliato… ma meritava davvero una sanzione così dura?
28 Agosto 2017 - 10:33
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GP Belgio 2017

Il Mondiale 2017 di Formula 1 ha archiviato anche la sua dodicesima tappa sullo storico circuito di Spa-Francorchamps e ancora una volta sono diversi gli spunti di riflessione su cui soffermarsi. Uno degli episodi più controversi del Gran Premio belga è certamente quello che ha visto protagonista la Ferrari di Kimi Raikkonen nei primi giri della corsa.

Il pilota finlandese è stato pizzicato dagli stewards per non aver alzato il piede sul rettilineo del Kemmel mentre erano esposte le doppie bandiere gialle, causate dallo stop della Red Bull di Max Verstappen nel corso dell’ottavo giro. Una leggerezza degna di un esordiente quella di Iceman, che ha comunque provato a giustificarsi via radio dicendo che la RB13 dell’olandese era ferma dall’altro lato della pista e che, da parte sua, non ha creato alcuna condizione di rischio.

La Direzione Gara, però, non ha voluto sentir ragioni, soprattutto perché in quel momento vi erano anche dei marshall impegnati nella rimozione della vettura di Verstappen, e ha deciso di punire Raikkonen addirittura con 10 secondi di Stop & Go in gara e la sottrazione di tre punti dalla patente. Ma è stato davvero così grave il comportamento del campione del mondo 2007 da meritare una sanzione così gravosa?

Per la Ferrari è una penalità difficile da accettare, soprattutto perché una ventina di giri dopo i commissari hanno valutato molto diversamente il contatto tra le Force India di Perez e Ocon (semplice incidente di gara, ndr), con il messicano che è andato pericolosamente a stringere verso il muro il suo compagno di squadra mentre viaggiavano a circa 300 km/h.

Proviamo ora a fare un confronto con alcune decisioni prese nelle gare passate e a dare un giudizio complessivo. Raikkonen ha ricevuto a Spa lo stesso tipo di sanzione subita da Sebastian Vettel nell’ultimo Gran Premio d’Azerbaijan, conseguente al “fallo di reazione” del tedesco su Hamilton dopo il tamponamento in regime di Safety Car. E andando ancora più indietro, precisamente al Gran Premio di Russia 2016, anche Daniil Kvyat aveva ricevuto lo stesso trattamento dopo il doppio tamponamento nei confronti di Vettel nelle prime tre curve della corsa, che aveva mandato KO il quattro volte campione del mondo della Ferrari.

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Se, invece, pensiamo a quanto successo nelle qualifiche del Gran Premio d’Ungheria della passata stagione, la situazione diventa ancor più imbarazzante: Nico Rosberg centra la pole position negli ultimi secondi della sessione, nonostante nel secondo settore della pista ci sia un regime di doppia bandiera gialla per il testacoda di Fernando Alonso alla curva 9. I commissari mettono il tedesco sotto investigazione, ma alla fine la decisione spiazza tutti: nessuna penalità e pole confermata.

“Ogni tanto i commissari prendono decisioni strane” ha commentato Raikkonen a fine gara e ci risulta difficile dargli torto, soprattutto alla luce di quanto detto finora. Kimi ha sbagliato, doveva alzare il piede dal pedale dell’acceleratore perché in pista c’era una situazione di pericolo, ma la sanzione combinatagli è stata probabilmente troppo eccessiva, colpa di un regolamento che lascia forse troppa libertà di interpretazione agli stewards, che si alternano di gara in gara.