Il mercato piloti in vista della stagione 2019 di Formula 1 è senza dubbio uno dei più incerti e aperti degli ultimi anni. È sempre difficile, infatti, arrivare alla pausa estiva di agosto con appena sei piloti su venti certi del posto nel campionato successivo, e questo non fa altro che stimolare la mente degli appassionati su possibili accoppiamenti o cambi di casacca, che vorrebbero vedere il proprio beniamino sulla macchina più veloce o la propria scuderia con i piloti più forti del Circus.
Sull’onda dell’entusiasmo di questo pazzo mercato 2018 ho deciso anch’io di immaginare la mia griglia di partenza ideale, quella che avrei voluto vedere in pista a metà marzo a Melbourne al netto di quei pochi contratti già siglati.
MERCEDES-AMG
Immaginare una Mercedes senza Lewis Hamilton, al giorno d’oggi, è praticamente impossibile. Il campione del mondo in carica è spinto da un motore della Stella a tre punte fin dal suo esordio in Formula 1 e anche il prossimo anno navigherà nel Mondiale battendo bandiera tedesca. Se al suo fianco, però, Toto Wolff ci avesse messo Fernando Alonso, allora la situazione sarebbe stata molto diversa. I due hanno dato vita a uno dei duelli “fratricidi” più intensi e avvincenti di sempre, costato alla McLaren anche il titolo nel 2007, riproposto 12 anni dopo sarebbe stato davvero incredibile. Due dei piloti più forti di sempre di nuovo uno accanto all’altro: un sogno che purtroppo non vedremo realizzato, perché al fianco di Luigino ci sarà il super “gregario” (per citare, senza offendere, lo stesso Wolff) Valtteri Bottas.
FERRARI
Una Formula 1 senza Kimi Raikkonen è come un podio senza champagne. Le ultime gare hanno dimostrato che Iceman non ne vuole proprio sapere di andare in pensione, e allora è giusto dargli un’altra chance nel 2019, sempre accanto a Sebastian Vettel. I due formano una delle coppie più affiatate del Circus e ciò non può che far bene al Cavallino, che in un momento difficile come quello attuale, dopo la scomparsa del presidente Sergio Marchionne, deve ritrovare compattezza all’interno della squadra.
RENAULT
Quest’anno la Renault ha piazzato uno dei colpi di mercato più sorprendenti di sempre, andando a ingaggiare uno dei piloti più forti sulla piazza. La sfida colta da Daniel Ricciardo, che ha deciso di lasciare una mezza certezza come Red Bull per tuffarsi nell’ignoto, è davvero molto intrigante e merita di essere osservata attentamente nel 2019, soprattutto se al fianco hai un pilota del calibro di Nico Hulkenberg, che si esalta quando si ritrova in squadra con gente tosta. Il tedesco è pronto a vendere carissima la pelle pur di salire su quel maledetto podio per la prima volta, e con la Losanga che potrà finalmente concentrarsi esclusivamente sulla propria Power Unit (al momento McLaren non è un cliente ingombrante come la Red Bull) potremmo aspettarci qualcosa di interessante.
ASTON MARTIN RED BULL
Con un occhio si piange, con l’altro s,i ride. Se da un lato Christian Horner e Helmut Marko sono rammaricati per non essere riusciti a convincere Ricciardo a rimanere, dall’altro potranno finalmente spingere Max Verstappen nel ruolo prima guida della squadra, con l’olandese che non avrà più scuse e dovrà dimostrare di essere un pilota più maturo e responsabile (anche questa è una sfida che ci goderemo nel 2019).
Al suo fianco sarebbe giusto dare una chance a Carlos Sainz, che rischia seriamente di non trovare un sedile nonostante abbia dimostrato in pista di che pasta è fatto. Con lo spagnolo la Red Bull ricomporrebbe una coppia che già tre anni fa ha fatto scintille in Toro Rosso: un remake niente male lì, nelle posizioni che contano.
FORCE INDIA
Dobbiamo ammettere che forse, senza l’intervento di Stroll senior, la Force India non sarebbe nemmeno stata al via del prossimo Mondiale di Formula 1. Per questo motivo è giusto che Lance Stroll si vesta di rosa nella prossima stagione e dimostri al mondo che non è solo un “figlio di papà”. Il canadese non è così scarso come molti credono: ha dimostrato di essere molto veloce in diverse circostanze, vedi il podio di Baku nel 2017 o la grande prestazione sfoggiata in qualifica sotto il diluvio di Monza, ma è ora di farsi un bagno di umiltà e confrontarsi con piloti che meritano di essere in Formula 1, oltre il pagante Sirotkin. Non a caso, infatti, sceglierei come compagno di squadra ideale per lui Esteban Ocon, un pilota giovane, molto veloce e che conosce molto bene la squadra; se Stroll dimostrerà di essere quantomeno all’altezza del francese, allora molti dovranno cominciare a ricredersi su di lui, altrimenti confermerà di essere l’ennesimo raccomandato.
ALFA ROMEO SAUBER
È inutile girarci intorno: Antonio Giovinazzi deve essere promosso a pilota titolare della Alfa Romeo Sauber nella prossima stagione, per dare finalmente una risposta sia a chi pensa che meriti una chance sia a chi è convinto che non sia all’altezza della Formula 1. Una stagione completa è assolutamente necessaria per valutare il pilota pugliese, che nel bene e nel male riporterebbe finalmente il tricolore sulla griglia dopo sette anni di astinenza (gli ultimi due italiani sono stati Trulli e Liuzzi nel 2011).
Sull’altra monoposto elvetica sarebbe bello vedere l’altro pilota della Ferrari Driver Academy, Charles Leclerc, che quest’anno ha iniziato un bel percorso di crescita insieme alla squadra che potrebbe continuare nella prossima stagione fino alla definitiva consacrazione che lo porterebbe sulla Rossa con più certezze. Ovviamente l’ostacolo più grande per vedere questa line-up in casa Sauber è rappresentato da Marcus Ericsson, che difficilmente farà le valigie a fine anno.
HAAS
Se c’è un pilota che ha meritato il rinnovo del contratto in casa Haas, quel pilota corrisponde al nome di Kevin Magnussen. Il danese ha capitalizzato quasi tutte le opportunità presentatesi in questa prima parte di stagione (al di là degli inconvenienti tecnici e dei problemi al pit stop), portando alta la bandiera della scuderia americana nella battaglia per il quarto posto tra i Costruttori e per questo motivo merita di essere al volante della VF-19 nella prossima stagione.
Al fianco di Magnussen è tempo di rinnovamento: in tale ottica non sarebbe male vedere Sergio Perez alle prese con una nuova esperienza dopo la prosperosa avventura con la Force India durata cinque anni. Checo e Kevin andrebbero a formare la coppia degli “esclusi dalla McLaren”, dato che entrambi furono mandati via da Woking praticamente dopo una sola stagione al fianco di Jenson Button: una bella rivincita da affrontare insieme, anche se non ce ne sarebbe il bisogno alla luce delle recenti prestazioni in pista.
WILLIAMS
Le chiacchiere stanno a zero: la Williams ha bisogno di gente esperta per cercare di uscire dal baratro nel quale è caduta, soprattutto perché i capitali a disposizione del team saranno sempre di meno. Per questo motivo l’ideale per la scuderia di Grove sarebbe una coppia di veterani della Formula 1, che conosce già la squadra e sanno di cosa ha bisogno: chi meglio dell’attuale terzo pilota Robert Kubica e dell’ex Valtteri Bottas? Se da un alto le speranze di rivedere il polacco titolare nel prossimo campionato sono ancora vive, dall’altro il finlandese è già stato confermato dalla Mercedes per il 2019, per cui la nostra line-up della Williams resterà una mera utopia.
McLAREN
Negli ultimi anni abbiamo visto la McLaren scommettere su diversi talenti emergenti, da Hamilton a Vandoorne, passando per Perez e Magnussen. Quindi, in una fase di rinnovamento come quella appena iniziata a Woking, perché non puntare su due giovanissimi che se le stanno dando di santa ragione in Formula 2 come Lando Norris e George Russell? Il primo fa parte della cantera della scuderia inglese e sembra essere destinato a un futuro in Formula 1 con una tuta color papaia, mentre il secondo sta cercando un sedile grazie al supporto di Toto Wolff e del Mercedes Junior Programme. Le incognite sono tante, ma entrambi hanno dimostrato un rapidissimo adattamento alle monoposto attuali nelle varie sessioni di test in cui sono stati coinvolti, l’ultima a inizio agosto in Ungheria.
TORO ROSSO
Avendo messo Sainz in Red Bull, Pierre Gasly merita quantomeno di essere riconfermato alla guida della prima Toro Rosso. Lo stesso discorso non vale per Brendon Hartley, decisamente al di sotto delle alte aspettative per un pilota che ha vinto due titoli mondiali nel WEC. Per il secondo sedile della scuderia di Faenza la decisione è stata davvero combattuta, ma alla fine credo che non sarebbe da sottovalutare il potenziale di Stoffel Vandoorne, che merita una seconda chance dopo essere stato oscurato in questi anni da una vettura poco competitiva e dalla presenza ingombrante al suo fianco di Fernando Alonso.