Dopo anni di infruttuosi tentativi nell’aprire il calendario della IndyCar anche a piste al di fuori del territorio nord-americano, il 2020 potrebbe essere finalmente l’anno nel quale la serie a stelle e strisce tornerà ad assumere uno status internazionale.
I vertici della IndyCar, guidati da Mark Miles, stanno cercando di riportare la categoria in Australia, tappa storica della CART. La Gold Coast è stata per diciotto anni un punto di riferimento del motorsport americano, con la CART che è andata stabilmente a correre a Surfers Paradise dal 1991 al 2007, più un’ultima parentesi nel 2008 con un round della IndyCar che non assegnava punti in campionato. Nelle ultime settimane si sono sempre più intensificati i contatti fra la serie e le autorità pubbliche di Queensland, guidate dalla premier Annastacia Palaszczuk, la quale ha espresso grande interesse nei confronti della IndyCar e di un nuovo approdo delle corse a quatto ruote a Surfers Paradise.
“Will Power è andato in Australia per le vacanze e ha parlato con un po’ di giornalisti e sponsor, poi ha incontrato alcuni membri della giunta di Queensland e infine ha parlato col sindaco, che gli ha chiesto con chi dovesse interloquire in merito a una possibile gara della IndyCar – ha spiegato Mark Miles, CEO della Hulman & Co. – Lui le ha dato il mio contatto. Ho ricevuto un email il giorno successivo, e due settimane dopo sono qui a prendere un volo per l’Australia per capire cosa sia possibile fare. Ci sono tanti ricordi che legano il nostro paddock all’Australia, oltre a una sensazione di affetto e nostalgia per i giorni nei quali correvamo nella Gold Coast. Credo che anche per l’Australia valga lo stesso principio. Dai nostri team che hanno corso lì abbiamo avuto solo recensioni positive, e questo è molto significativo. Ora bisognerà parlare con un po’ di produttori tv, promotori e altri canali di finanziamento dell’evento. Tuttavia c’è già una linea chiara per dare forma al progetto”.