Negli ultimi anni la Verizon IndyCar Series ha sempre avuto un occhio di riguardo per le sue piste storiche, e ha provato in ogni modo a far ritornare la serie su circuiti che hanno scritto pagine importanti della storia della categoria. Road America, tornato a ospitare la IndyCar nel 2016, e Portland finalmente rientrato in calendario quest’anno sono due esempi lampanti della strategia favorevole alle piste storiche. E l’anno prossimo la serie a stelle e strisce chiuderà la stagione a Laguna Seca, tracciato rinomato e di nuovo nella famiglia IndyCar dopo 14 anni di assenza.
I vertici del campionato stanno però pensando di aprire il campionato anche a strutture che non hanno mai potuto apprezzarne la bellezza, e il COTA di Austin è in cima alla lista. Per mesi gli esponenti di spicco della IndyCar hanno provato a instaurare delle conversazioni proficue coi gestori del COTA, ma le possibilità di vedere la IndyCar correre ad Austin già nel 2019 sono praticamente pari a zero. “L’ho detto tante volte: la IndyCar al COTA sarebbe spettacolare – ha dichiarato due settimane fa Epstein, presidente del COTA – Prima o poi la corsa si farà, ma per il momento non abbiamo avuto nulla di più di qualche conversazione costruttiva”.
La stessa organizzazione della IndyCar ha specificato: “Sappiamo tutti quanto sia bella la location di Austin, e certamente la gara sarebbe fantastica. Ma ci sono tante cose da fare per concretizzare una prospettiva del genere. Bisogna fare tutto un passo alla volta”.
A spegnere le speranze di un arrivo a breve termine della serie statunitense al COTA è stata anche la ferma opposizione del Texas Motor Speedway. I gestori dell’ovale texano sono infatti contrari ad avere due gare di IndyCar nello stesso territorio, perché c’è la concreta possibilità di perdere spettatori e quindi introiti al botteghino. Il Texas Motor Speedway è inoltre in scadenza di contratto con la IndyCar, perciò la categoria rischia di perdere l’ovale nel caso in cui venga organizzata un evento ufficiale ad Austin. Un rischio che la IndyCar non vuole correre.