Valentino Rossi e la Ferrari, un matrimonio che non si è mai realizzato, ma che ha enfatizzato per diversi anni i sogni di diversi appassionati delle due e delle quattro ruote. Come noto a tutti, il Dottore ha svolto diversi test al volante di una monoposto di Maranello tra il 2006 e il 2009, lasciando stupiti molti addetti ai lavori, soprattutto quelli più scettici.
Alla fine, però, Rossi optò forse per la decisione più saggia, quella di continuare a essere protagonista nel Motomondiale, piuttosto che rischiare di intraprendere una carriera avvolta da una coltre di imponenti punti interrogativi.
A circa dieci anni di distanza Luigi Mazzola, ex ingegnere della Ferrari ai tempi del Kaiser, è tornato a raccontare un aneddoto sulla vicenda, mettendo in evidenza come il sette volte campione del mondo tedesco rimase sbalordito da quanto fatto vedere da Valentino in pista.
“Non ricordo esattamente quanti test facemmo con Valentino Rossi in Ferrari, di sicuro almeno sette – ha detto Mazzola – Al primo Valentino entrò in pista e fece una decina di testacoda, all’ultimo faceva dei tempi incredibili e ricordo che Michael Schumacher, che era con me in telemetria, aveva uno sguardo attonito, quasi incredulo”.
“Ho avuto l’onore di lavorare con Valentino per due anni, qualcosa di eccezionale. Nei giorni di prova arrivava in pista in pantaloncini, maglietta e infradito, era una persona normalissima. Quando, però, arrivava il momento di calarsi in macchina si trasformava e, al pari di altri grandi piloti, diventata un professionista capace di trascinare tutta la squadra. Era in grado di fornire una quantità incredibile di indicazioni con una precisione sbalorditiva, soprattutto per un principiante delle monoposto”.