Michael Schumacher è il pilota più vincente nella storia della Formula 1. Sette titoli mondiali, 91 vittorie, 155 podi e 68 pole position sono un bottino difficilmente eguagliabile, e solo Lewis Hamilton sta avvicinando numeri tanto importanti. Il pilota tedesco, che ha debuttato nella serie più importante del motorsport nel GP del Belgio 1991, ha combattuto e sconfitto almeno due generazioni di avversari nel suo periodo d’oro.
Ma forse il periodo più romantico e umano del Kaiser è quello intercorso fra il 2010 e il 2012. Il pilota tedesco, dopo tre anni d’inattività nelle categorie a quattro ruote in seguito al ritiro avvenuto al termine del mondiale 2006, torna clamorosamente a correre in F1. Schumacher si sente bene e ha ancora voglia di misurarsi contro i migliori piloti del pianeta, e il ruolo di consulente della Ferrari gli sta stretto. Nel weekend del GP di Abu Dhabi, ultima gara del campionato 2009, il sette volte campione del mondo viene avvicinato da Ross Brawn. Il patron della Brawn GP è un grande amico dell’ex pilota della Ferrari ed è stato uno dei pilastri della Ferrari che ha dominato la scena fra il 2000 e il 2004. Brawn spiega a Schumacher che è in procinto di vendere il suo team alla Mercedes, pronta a entrare in grande stile in F1 con un team ufficiale, contrariamente a BMW e Toyota, che dalla F1 stanno scappando a gambe levate. La casa di Stoccarda ha già messo sotto contratto Nico Rosberg in estate, ma non si sente pronta ad affidare interamente le sorti del team al giovane pilota proveniente dalla Williams. I vertici del costruttore tedesco vogliono un nome forte in squadra, e Brawn propone a Schumacher di tornare in Formula 1 e correre per la Mercedes. Spinto dalle parole del suo ex tecnico e da successivi incontri con Haug e Zetsche, Schumacher firma un contratto triennale con la Mercedes e si appresta a disputare il mondiale 2010.
La storia però avrebbe potuto prendere una piega diversa, se solo cinque mesi prima le condizioni fisiche di Schumacher fossero state ottimali. Già, perché il pilota tedesco avrebbe dovuto sorprendentemente disputare la seconda parte della stagione 2009 in Ferrari al posto di Felipe Massa. Un terribile incidente nelle qualifiche del GP d’Ungheria aveva infatti messo fuori causa Massa per il resto della stagione. Trovatasi spiazzata dall’infortunio del pilota brasiliano, la Ferrari si mette a sondare il terreno alla ricerca di un possibile sostituto del vice campione del mondo 2008. E il 29 Luglio 2009 avviene l’incredibile. Tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale del Cavallino Rampante, viene annunciato il ritorno alle competizioni di Schumacher. “La Scuderia Ferrari ha intenzione di affidare a Michael Schumacher la monoposto di Felipe Massa finchè il pilota brasiliano non potrà tornare a correre – spiega la scuderia di Maranello – Michael Schumacher ha dato la sua disponibilità e nei prossimi giorni condurrà uno specifico programma di preparazione al termine del quale sarà possibile confermare la sua partecipazione al Campionato a partire dal GP d’Europa”.
“Sono pronto a prepararmi per prendere il posto di Massa – spiega Schumacher – Ho incontrato questo pomeriggio Stefano Domenicali e Luca di Montezemolo. Insieme abbiamo deciso che tornerò per sostituire Massa. E’ vero che la F1 è un capitolo del mio passato che oramai si è chiuso definitivamente da tempo, ma ci sono ragioni di gratitudine e lealtà verso la Ferrari che non mi permettono di ignorare quanto è successo. Sono una persona che ama gareggiare, e adora la competizione. Non vedo l’ora di affrontare questa sfida”.
In seguito all’annuncio, Schumacher e la Ferrari iniziano a lavorare duramente per permettere al tedesco di arrivare il più preparato possibile al GP d’Europa, fissato per il 23 Agosto. Schumacher il 31 Luglio svolge un test al Mugello a bordo di una Ferrari F2007 con gomme “demo”, dato che il regolamento vieta la possibilità di svolgere prove in pista con la vettura dell’anno corrente o quella della precedente stagione. Il pilota tedesco compie 67 giri su tempi competitivi secondo i riscontri degli ingegneri del Cavallino Rampante, e al termine della giornata accusa qualche dolore fisico alla zona del collo, tanto che premette di voler capire la capacità di reazione del collo e dei muscoli dopo i test prima di esprimere dei giudizi. Nei giorni successivi il Kaiser segue una dieta rigida e continua la sua marcia di avvicinamento al ritorno in F1, girando per due giorni consecutivi al kartodromo di Lonato (Brescia) con l’amico Luca Badoer, collaudatore della Ferrari. Nel frattempo la scuderia di Maranello chiede ai team e alla FIA la possibilità di usufruire di una deroga al regolamento per permettere a Schumacher di provare la F60, la monoposto 2009 della Ferrari. Quasi tutte le squadre sono favorevoli, ma la Williams (supportata da Red Bull e Toro Rosso, ndr) si oppone, e la Ferrari replica con fermezza: “Indovinate che si oppone al test con la F60?Un team che per anni non ha vinto nulla e che ancora una volta non ha perso l’occasione di dimostrare la sua mancanza di spirito di fair play”.
Ma nei giorni successivi ai test del Mugello e al lavoro al kartodromo di Lonato, Schumacher continua ad avere problemi al collo. Il sette volte campione del mondo accusa ancora i postumi di un brutto incidente avuto a Febbraio, nel corso di un test con una Superbike Honda 1000 CBR Fireblade del team Holzhauer. In quell’occasione Schumacher era malamente caduto, sbattendo la testa e perdendo conoscenza. L’ex pilota della Ferrari se l’era cavata con contusioni al collo, al polso destro e a due costole, ma sotto sforzo i dolori sono presenti anche cinque mesi dopo l’incidente. Il fisico di Schumacher non risponde al meglio, e il recupero dalle sollecitazioni provocate da una monoposto di F1 non è soddisfacente. Il tedesco è così costretto a gettare la spugna, e l’11 Agosto fa ufficialmente dietrofront, rinunciando al suo proposito di ritorno in F1. Schumacher suo malgrado ammette: “Non sono in grado di sostituire Felipe. Ho fatto il possibile per rendere possibile il temporaneo ritorno. Con grande rammarico, non ha funzionato. Ho fatto veramente tutto ciò che potevo per rendere possibile il ritorno temporaneo, ma purtroppo non ha funzionato. Non siamo riusciti a risolvere i problemi al collo, con il dolore emerso dopo il test privato al Mugello. Dal punto di vista medico e terapeutico abbiamo provato di tutto. Sono profondamente dispiaciuto per i ragazzi della Ferrari, che hanno incrociato le dita per me. Posso solo ribadire che ho fatto il massimo: ora posso solo augurare il meglio alla squadra per le prossime gare”.
SCHUMACHER GIRA CON LA F2007 AL MUGELLO
A fine Dicembre le condizioni di salute di Schumacher sono sensibilmente migliori, tanto da consentirgli di accettare la proposta della Mercedes. Questa scelta del pilota di Kerpen sconforta moltissimi tifosi della Ferrari, che vedono la sua scelta come un tradimento al Cavallino Rampante e una contraddizione rispetto al mancato ritorno in pista a Valencia 2009 per problemi fisici. Per diversi ferraristi Schumacher è colui che “fece per viltade il gran rifiuto”, come Papa Celestino V per Dante Alighieri. Sebbene il rispetto per Schumi prevalga, i media italiani e i fan della Ferrari non nascondo il loro disappunto. E Montezemolo, presidente della Ferrari, contribuisce ad avvelenare il clima attorno all’addio del pilota tedesco alla causa Rossa, affermando: “Dopo Raikkonen in Ferrari abbiamo il gemello di Schumacher, a cui a 41 anni è venuta una gran voglia di correre. Fino a un mese fa Schumi aveva detto che avrebbe rinnovato il suo contratto con noi e confermava di voler terminare la sua carriera in Ferrari, anche se non come pilota. Preferisco pensare al gemello vero, quello che ci ha dato tanto, che a quello vestito di altri colori. Sono stato io a fargli tornare la voglia di correre, quando gli chiesi di sostituire Massa dopo Budapest. Per dieci minuti mi ha detto di noi, poi si convinse a tornare, perché per lui la Ferrari era tutta la sua vita. Rinunciò per i problemi al collo… Penso che 41 anni non siano 35, ma con Ross Brawn credo che il gemello possa fare bene. In bocca al lupo”.
La realtà sulle condizioni fisiche di Schumacher in quei mesi del 2009 emerge con grande evidenza quando il Kaiser ormai non può più parlare per rivendicare la decisione di non tornare in pista con la Ferrari, visto che si trova in coma dopo un tragico incidente sulle nevi di Meribel. Il dottor Pell, che lo aveva curato dopo la caduta a Cartagena, rivela che Schumacher ebbe gravi conseguenze fisiche quando la sua testa impattò col suolo. L’ex pilota della Ferrari aveva riportato danni alla parte sinistra del cervello, e l’incidente aveva provocato la rottura dell’arteria vertebrale sinistra. Fortunatamente, il sangue irrorato dall’arteria destra, di maggior portata, aveva permesso di non compromettere l’afflusso al cervelletto, responsabile della motricità. I dolori al collo hanno però costantemente accompagnato Schumacher nei tre anni in Mercedes, tanto che l’ex pilota della Benetton ha quasi sempre guidato con un’imbottitura speciale nella zona del cockpit per ridurre le sollecitazioni alla testa.
A distanza di otto anni resta un grande senso di tristezza per l’attuale stato di salute di Schumacher, completamente distrutto nella terribile disgrazia di Meribel del Dicembre 2013. E resta anche il rimpianto per quel ritorno in Ferrari che poteva esserci, non c’è stato, e mai più ci sarà.
#KeepFightingMichael