Rush ci ha raccontato della rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, con l’austriaco che difendeva i colori della Scuderia di Maranello e l’inglese alla guida dell’eterna rivale Mclaren, ma come sarebbe finita se James Hunt, qualche anno dopo, avesse preso la stessa vettura con cui Lauda lottò per quel campionato 1976? Daniele Audetto, direttore sportivo della Ferrari durante quella storica stagione, ha raccontato un curioso aneddoto alle colonne di Autosprint che riguarda proprio il rapporto tra la Ferrari e James Hunt. Il pilota inglese della Mclaren risultò infatti molto vicino al sedile che fino a qualche anno prima era occupato dall’eterno rivale e amico Niki Lauda. L’inglese sarebbe approdato a Maranello nella stagione 1979 in sostituzione di Carlos Reutemann, anno che regalò a Jody Scheckter il titolo mondiale (il sudafricano era solamente il secondo nella lista delle preferenze, ndr). James Hunt e la Ferrari, un matrimonio svanito proprio nel momento più bello.
Ecco le dichiarazioni di Daniele Audetto: “Chi ha visto e amato ‘Rush’ deve assolutamente sapere una cosa: due anni dopo la gara del Fuji, precisamente prima della stagione 1979, la Ferrari cercava un pilota e la prima scelta era proprio James Hunt. Nel weekend del Gran Premio di Monza del 1978 lo andai a prelevare ai box e lo portai a Imperia, a casa di un mio amico gentleman driver, Romano Ramoino, dove lo attendeva Piero Ferrari per raggiungere un accordo di massima sul contratto. L’affare era praticamente fatto, Hunt era pilota Ferrari. Pochi giorni dopo dalla Fiat arrivò un contrordine: l’inglese era legato da un contratto promozionale con la Vauxhall e Gianni Agnelli non voleva problemi con la GM. A quel punto si bloccò l’ipotesi Hunt e si passò al secondo della nostra lista, ovvero Jody Scheckter, futuro Campione del Mondo 1979 con la Ferrari. Strana la vita, vero? La morale è che la realtà segreta è molto più creativa di qualsiasi sceneggiatura cinematografica, senza nulla togliere al film di Ron Howard”.