Eddie Irvine e Michael Schumacher hanno trascorso quattro anni assieme in Ferrari come compagni di squadra. Molto diversi per carattere, dedizione al lavoro e talento, i due non sono diventarono mai amici, ma hanno sempre nutrito grande rispetto reciproco, lavorando in simbiosi per far crescere la Ferrari.
Quando Schumacher e Irvine arrivarono a Maranello, la Ferrari era una squadra reduce da una serie di annate disgraziate. Per risalire la china il Cavallino Rampante cambiò la coppia di piloti, lasciando andare in Benetton Alesi e Berger e prendendo proprio dalla Benetton il campione del mondo Schumacher e dalla Jordan Eddie Irvine, preferito a Barrichello. La progettazione della nuova monoposto, la F310, fu affidata a John Barnard. La vettura non fu al livello della Williams, e sotto il profilo dell’affidabilità stentò parecchio; basti pensare che solo in due occasioni entrambe le Ferrari arrivarono al traguardo, con Schumacher che tagliò il traguardo a Imola con la ruota anteriore destra bloccata per un problema alla sospensione.
La F310 comunque era abbastanza veloce. Nel corso della stagione 1996 arrivarono quattro pole position e tre vittorie, tutte targate Schumacher. Ma i meriti di quei risultati erano soprattutto riconducibili a Schumacher, più che alla F310, secondo Eddie Irvine.
Nel 2009 l’ex pilota del Cavallino raccontò a V-Zine le sensazioni vissute durante il suo primo anno in Ferrari, le difficoltà di tirar fuori qualcosa di buono dalla F310, definita dall’ex pilota della Jaguar un rottame, e il talento mostrato da Schumacher in quel 1996.
“L’inizio del campionato fu un po’ una tragedia; ero al volante di un mezzo rottame,” affermò con la sua consueta schiettezza Irvine. “Come telaio e capacità di sfruttare le gomme la F310 è stata la mia peggior vettura. Provavamo a Fiorano già alle 8 del mattino, con la pista fredda, e la macchina non sembrava male. Poi puntualmente c’era qualche problema tecnico, qualche pezzo si rompeva e dovevamo perdere delle ore per cercare di risolvere i problemi. Alla prima occasione in cui ho fatto un test con qualche grado in più di temperatura, ho capito che la vettura era inguidabile. Era l’antenata spirituale della Jaguar R2, la peggiore F1 che io abbia mai guidato. Ma nonostante ciò, Schumi riuscì a vincere tre gare con quella macchina e per quattro volte si prese la pole position”.
PROBLEMI TECNICI DELLA F310 E RITIRI DI EDDIE IRVINE
Parlando di Schumacher, Irvine aggiunse: “Michael fece qualcosa di assolutamente incredibile in quel campionato. Tutti quanti in squadra eravamo estasiati per quello che riusciva a tirare fuori da quell’orrenda monoposto. Michael inoltre era capace di analizzare e risolvere i problemi; era grande anche nello sviluppare il motore, a differenza di me che in quell’ambito facevo schifo”.