Dopo due titoli iridati conquistati con la Benetton, il giovane pilota tedesco Michael Schumacher accetta le offerte della Ferrari e firma un contratto pluriennale e molto redditizio con la scuderia di Maranello. Schumacher decide di mettersi in gioco e di riportare in alto il Cavallino Rampante. Il tedesco ha scelto di passare alla Ferrari anche perché colpito dalla forza di volontà mostrata dall’avvocato Agnelli, da Montezemolo e Jean Todt, desiderosi di averlo in squadra per poter finalmente avere un pilota di livello assoluto attorno al quale fondare un progetto tecnico importante, volto a far tornare a vincere stabilmente la Ferrari.
Pochi giorni dopo la conclusione del mondiale 1995 Schumacher ha l’occasione di provare per la prima volta la Ferrari. E’ il 21 Novembre 1995. La pista è quella dell’Estoril, sulla quale Schumacher appena due mesi prima era giunto secondo con la Benetton alle spalle di David Coulthard su Williams, al suo primo successo in carriera.
Per l’occasione la Ferrari concede al pilota tedesco la possibilità di girare sia con la vettura del campionato appena trascorso, la 412T2 spinta da un motore V12, sia con una monoposto “laboratorio”, dotata però di un V10, il primo prototipo del motore che verrà poi utilizzato dal Cavallino nel mondiale 1996. Schumacher scende in pista e subito inizia a girare su tempi interessanti. L’adattamento alla monoposto cresce in maniera esponenziale, ma a colpire i tecnici è soprattutto la capacità del tedesco di dare una perfetta indicazione del comportamento della monoposto e dei possibili interventi migliorativi. Schumacher rimane deliziato dal motore V12 della 412T2, tanto che, sceso dalla vettura, dichiara entusiasta agli ingegneri: “Magari l’avessi avuto io in qualifica un motore così!”
In totale Schumacher percorre 42 giri: 28 con la monoposto ibrida col motore V10 e 14 con la 412T2 col V12, quattro dei quali con pista bagnata. “La cosa piu’ divertente di questa prima giornata di prove è stata girare col motore V12 sotto la pioggia”, dice un soddisfatto Schumacher. Il miglior tempo del tedesco è di 1:24.04, a 1.6 secondi dal tempo fatto in qualifica da Alesi nel Gran Premio del Portogallo 1995. Stesso distacco che Alesi, presente all’Estoril alla guida della Benetton B195, prende dal tempo registrato da Schumacher nelle qualifiche portoghesi.
Al termine del test Schumacher ha già colpito la squadra, per il suo modo di lavorare, con competenza e professionalità. Ed è proprio il concetto di squadra e di unione quello su cui Schumi si concentra dopo i test: “Queste prove sono l’ ideale per lavorare insieme alla squadra, per far conoscere quel che io voglio dai tecnici e quel che loro vogliono da me,” ha detto il neo pilota Ferrari a Il Corriere della Sera. “Alla Benetton avevo una diversa telemetria, quindi dovremo imparare a parlarci.” E già dopo il primo test con la Ferrari le ambizioni di Schumacher sono chiare. Il tedesco si prefigge infatti obiettivi importanti, considerata la competitività mostrata dalle rosse di Maranello negli ultimi anni: “Affrontare il mondiale con un motore nuovo significherà qualche volta non arrivare alla fine. Io posso pensare che si potrà vincere qualche gara e puntare, poi, al titolo nel 1997.”
Quasi una profezia, alla luce delle tre vittorie del 1996 e alla lotta per il titolo contro Villeneuve nel 1997. Come se Schumi sapesse già tutto in quel giorno, all’Estoril. Il giorno in cui partì il binomio leggendario Schumacher-Ferrari.