Nel 2011 la Pirelli è entrata nel Circus sostituendo la Bridgestone come fornitore ufficiale degli pneumatici in Formula 1. La direttiva imposta da FOM ed Ecclestone alla Pirelli è quella di realizzare gomme molto prestazionali, ma dal rapido degrado, così da consentire gare con almeno due pit stop sulla falsariga di quanto avvenuto nel GP del Canada 2010. La Pirelli segue alla lettera le indicazioni della FOM, di Ecclestone e il convergente parere dei team. Le gomme italiane garantiscono prestazioni importanti per un breve arco temporale, perché il consumo è molto rapido. La gestione del degrado degli pneumatici diventa la chiave per vincere le gare od ottenere piazzamenti di prestigio; chi usura troppo le Pirelli si ritrova con un pugno di mosche. E tra i team che più faticano ad adattarsi alle gomme Pirelli vi è la Mercedes, con Schumacher che non si trova a suo agio con le coperture realizzate dalla casa italiana.
Dopo un GP del Bahrain 2012 particolarmente travagliato, con un decimo posto agguantato in rimonta dopo essere partito nelle retrovie (problemi al DRS nel Q1, ndr), Schumacher manifesta tutto il suo disappunto per il lavoro della Pirelli, non adeguato ai canoni della Formula 1 secondo il suo parere. “Sono scontento della situazione attuale in materia di gomme – dichiara ai giornalisti il pilota della Mercedes dopo la gara di Sakhir – La cosa che mi dà maggiormente fastidio è che i piloti guidano molto al di sotto del loro potenziale e non spremono al massimo la macchina perché devono cercare di salvaguardare le gomme. Mi chiedo se sia giusto che le gomme debbano giocare un ruolo così importante nelle gare di F1. Forse sarebbe meglio avere degli pneumatici che durino di più, che permettano a noi piloti di spingere al limite e non di gironzolare come se fossimo dietro alla safety car. Oggi ho dovuto guidare pianissimo per arrivare a fine gara. Dovremmo chiederci se sia il caso che succedano certe cose. Secondo me questo non va bene, e certe cose non dovrebbero accadere in F1. L’80-90% delle squadre si lamentano, e la Pirelli farebbe bene a riflettere seriamente su questo: non credo sia giusto avere uno o due team che riescono a gestire la situazione, mentre gli altri faticano”.
Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, ribatte pubblicamente che la Pirelli si limita a fare ciò che le è stato chiesto, cioè portare delle gomme che non durino molti giri e permettano di avere strategie variabili durante un gran premio. Schumacher non è contento della risposta della Pirelli, e nel weekend del GP della Spagna rincara la dose: “Non credo che le gomme debbano avere un ruolo così centrale nelle gare. Al momento noi piloti guidiamo sulle uova; non possiamo spingere al limite e non possiamo spremere la nostra vettura, perché se lo facciamo distruggiamo subito le gomme e non andiamo da nessuna parte”. In Luglio l’ex pilota della Ferrari ci va giù ancora più duro: “Sono senza dubbio a favore dell’arrivo di un altro fornitore di pneumatici in F1, visto che aumenterebbe la concorrenza e ci sarebbero finalmente delle gomme decenti”.