SOCHI – Dopo l’esplosione di una gomma sulla Ferrari di Vettel in quel di Spa, la Pirelli aveva innalzato i limiti minimi di pressione degli pneumatici, chiedendo a tutte le squadre di conformarsi alle regole, e monitorando i valori di pressione delle gomme prima della partenza dei gran premi. A Monza i due piloti Mercedes furono “pescati” con gomme con valori di pressione più bassi rispetto a quello minimo indicato dalla Pirelli, ma tutto si risolse con nulla di fatto, prima dell’inasprimento delle sanzioni a partire da Singapore.
Ora tutti rispettano i parametri indicati dalla Pirelli, tanto che nessuno ha più avuto problemi in tal senso nei controlli prima della partenza, ma i tecnici del costruttore di pneumatici sospettano che alcune squadre corrano con gomme con pressione più bassa rispetto a quella consentita, escogitando dei sistemi per ridurre la pressione delle coperture tra i 5 minuti prima della partenza e lo spegnimento dei semafori. Per questa ragione Pirelli, nel fine settimana di Sochi, ha chiesto a gran voce un sistema di monitoraggio in tempo reale della pressione degli pneumatici di tutte e 22 le monoposto di F1.
“L’ultimo momento in cui misuriamo la pressione delle gomme è poco prima dell’inizio del giro di formazione,” ha detto Paul Hembery. “Ma la pressione delle gomme al momento della partenza è appena più alta rispetto a quella dello scorso anno, quando indicavamo dei valori più bassi. L’impressione di tutti è che la pressione degli pneumatici sia aumentata da un anno all’altro; nella realtà dei fatti non è così. Questo significa che alcune squadre hanno trovato il modo di ridurre la pressione delle gomme o per correre con una pressione diversa da quella che hanno al momento dei controlli. La soluzione ideale è quella di introdurre un sistema live per controllare la pressione degli pneumatici, così da vedere il momento esatto in cui la gomma ha la pressione minima. Vogliamo abbattere una volta per tutte questa zona grigia del regolamento.”