Scott Dixon sempre più re a Mid-Ohio. Conquista la sesta vittoria davanti a Felix Rosenqvist
29 Luglio 2019 - 10:04
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Doppietta per Chip Ganassi con lo svedese #10 che ha provato a portare a casa la prima vittoria in carriera al "novantesimo". Ritiro per il leader Josef Newgarden

Il binomio Scott Dixon-Mid-Ohio è sempre più imponente nella storia della IndyCar. Il pilota neozelandese del Chip Ganassi Racing ha conquistato, grazie ad una strategia a due soste, contro le tre degli altri, la sua sesta affermazione sul tracciato di Lexington. Lo storico alfiere di Ganassi ha saputo resistere, ormai con gomme finite, all’attacco al “novantesimo” (giro, ndr) del compagno di squadra Felix Rosenqvist per la vittoria finale. Un contatto tra i due che ha penalizzato maggiormente l’inesperto svedese, il quale ha perso lievemente il controllo della vettura e le chance di vittoria. Un doppietta firmata Chip Ganassi che conferma la superiorità del team, manifestata per circa due terzi di gara.

In terza posizione Ryan Hunter-Reay che ritrova il podio che gli mancava dalla gara ad Austin. Lo statunitense ha avuto la forza di resistere anch’egli all’attacco di Josef Newgarden all’ultimo giro. A differenza di Rosenqvist, per il leader della classifica è andata peggio. Il pilota Penske, infatti, dopo una sportellata rifilata a RHR ha perso il controllo della sua Dallara finendo per insabbiarsi in curva 2. Questo colpo di scena finale ha quindi permesso sia a Dixon, ma anche a Pagenaud e Rossi di recuperare molti punti in ottica campionato.

Il suo quarto posto è stato ereditato da Will Power, partito dalla pole position. L’australiano, dopo un primo segmento di gara molto consistente, ha iniziato a perdere ritmo verso la fine del primo stint, per poi finire in balia dei sorpassi subiti dai piloti Ganassi e dai suoi team-mate. Quinto posto per Alexander Rossi che, così come Power, dopo i primi 20 giri a tutto gas, ha perso la verve iniziale, cadendo nell’anonimato. Dietro di lui l’altro contendente al titolo, Simon Pagenaud.

Ottima la gara di Spencer Pigot che ha tagliato il traguardo in settima posizione, confermando quanto di buono aveva fatto la settimana scorsa in Iowa. Il pilota del team di Carpenter ha mantenuto stabilmente la posizione in top ten, ma non ha mai avuto opportunità di impensierire i big davanti a lui. Ottava posizione per Colton Herta, seguito da Graham Rahal in rimonta sul finale, dopo una prima parte di gara trascorsa nelle retrovie, e Jack Harvey a chiudere la zona punti.

Nonostante il ritiro, Josef Newgarden ha comunque concluso in 14a posizione. Tutti i piloti dalla 15esima piazza in poi sono stati doppiati. Tra questi Marco Andretti che ha tagliato il traguardo proprio in quindicesima posizione, il rookie RC Enerson, in forza al team Carlin. Questi ha chiuso in 17esima posizione, ben lontano dal suo miglior nono posto conquistato nel 2016 a Watkins Glen. Ultima posizione per James Hinchcliffe, doppiato più volte. Il pilota dello Schmidt Peterson è stato coinvolto in un contatto con il suo compagno di squadra Marcus Ericsson e Takuma Sato. Mentre lo svedese ha abbandonato la gara dopo una sola tornata, il giapponese ha potuto continuare fino a conquistare il 19° posto.

Dopo questo trittico di gare consecutive, a cui seguirà una pausa di tre settimane, la classifica vede ancora Josef Newgarden davanti a tutti. Il pilota del Team Penske comanda con 504 punti, ben 16 in più rispetto a Alexander Rossi, primo degli avversari. Terzo posto per Simon Pagenaud che accorcia di poco le distanze portandosi a 47 punti dal suo compagno di squadra. Segue Scott Dixon che ora si reimmerge nella sfida finale che lo vede a 62 punti dalla vetta e a 15 dal terzo posto. Ormai praticamente fuori dai giochi è Will Power che accusa un ritardo di 148 punti dal battistrada.

L’appuntamento con la IndyCar è fissato per domenica 18 agosto quando le Dallara DW12 torneranno in pista con la 500 miglia di Pocono che, così come la Indy 500, assegnerà doppio punteggio.

Immagine in evidenza: © CGR IndyCar - Twitter